Si moltiplicano in Italia ed in Europa le iniziative di Università online che offrono una struttura delocalizzata di e-learning, ovvero piattaforme che consentono l’apprendimento e lo studio a livello universitario direttamente attraverso un computer e la rete internet. Già nel 2009 erano quasi quattordicimila gli studenti che avevano preferito una facoltà online, soprattutto per motivi di flessibilità. Oggi parliamo di una realtà che ha continuato a crescere e che sta aumentando ogni anno la propria offerta formativa, che ha ormai raggiunto una qualità tale da poter competere a livello di prestigio con le Università tradizionalmente tali.
Uno dei nodi fondamentali quando si parla di università telematica è il riconoscimento del titolo di laurea, che invece è molto trasparente ed ha lo stesso valore che viene attribuito alla laurea tradizionale, in quanto anche gli esami hanno lo stesso identico valore legale.
Come tutte le novità, anche il tema di università telematiche è stato affrontato a livello legale nel 2006 dal ministro dell’istruzione Fabio Mussi, che ha inserito in un corpo legislativo una serie di regolamenti atti a inserire un minimo standard di qualità necessario per l’istituzione di una università online, al fine di tutelare gli studenti e anche le realtà di prestigio che si andavano formando in quegli anni.
Oggi il panorama è molto più definito, con facoltà che si sono affermate a livello nazionale ed altre che stanno riscuotendo un buon successo in termini di studenti e di professori che si stanno rendendo disponibili a lasciare la cattedra tradizionale a favore di quella online.
In Italia e in generale in Europa è necessaria una crescita da questo punto di vista, in quanto negli Stati Uniti le università online sono una realtà consolidata e assolutamente normale al momento della scelta della propria facoltà, in quanto la conoscenza non deve essere legata ai mezzi ma bensì ai contenuti.
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