L’abilitazione all’insegnamento di sostegno può diventare uno dei posti statali più stabili oggi giorno. Perché questa affermazione? Perché, nonostante si sia cercato di risolvere il problema, si fa sempre più pressante il divario esistente tra specializzati (e quindi abilitati all’insegnamento di sostegno) e il fabbisogno odierno.
Un fatto deplorevole è che il 6% di famiglie aventi figli con disabilità in età scolare non ha potuto avere un docente specializzato nel sostegno ed è dovuto ricorrere al Tar.
Cosa si è cercato di fare
Il rapporto dell’Istat in relazione all’”Inclusione Scolastica degli alunni con disabilità” dell’anno scolastico 2020 – 2021 mostra che il divario è diminuito anche se rimangono molte criticità.
Si legge ‘Gli insegnanti per il sostegno che nell’anno scolastico 2019/2020 operano nelle scuole italiane sono poco più di 176 mila. A livello nazionale il rapporto alunno-insegnante (pari a 1,7 alunni ogni insegnante per il sostegno) è migliore di quello previsto dalla Legge 244/2007 che raccomanda un valore pari 2 (fonte MIUR). Tuttavia, il numero di insegnanti specializzati risulta ancora insufficiente; la richiesta di queste figure aumenta di anno in anno più velocemente di quanto non cresca l’offerta.
Per questa ragione nel 37% dei casi si selezionano i docenti per il sostegno dalle liste curricolari; si tratta di docenti individuati per rispondere alla carenza di insegnanti per il sostegno, ma che non hanno una formazione specifica per supportare al meglio l’alunno con disabilità. Questo fenomeno è più frequente nelle regioni del Nord, dove la quota di insegnanti curricolari che svolgono attività di sostegno sale al 47% mentre si riduce nel Mezzogiorno attestandosi al 24%.”
Problematica
In Italia esistono limiti oggettivi di partecipazione ai corsi di sostegno.
Cosa hanno fatto dunque gli aspiranti docenti?
Si sono rivolti all’estero, cioè hanno svolto gli studi e tirocinio all’estero da quando una direttiva europea recepita nel novembre 2007, attraverso il Decreto Legislativo n. 206, in Italia gli ha aperto questa opportunità.
La direttiva europea 2005/36/CE si sviluppa intorno all’argomento del riconoscimento delle qualifiche professionali acquisite in Stati membri dell’Unione europea.
Quindi sono sempre di più gli aspiranti docenti che vanno a studiare all’estero e successivamente fanno riconoscere il titolo accademico conseguito ed entrano a far parte di graduatorie.
La grande novità è che, negli ultimi anni, si è accordato ad alcune di queste università estere di operare o svolgere i corsi sul sostegno direttamente in Italia, aprendo tale possibilità anche a coloro che hanno conseguito un titolo di laurea triennale.
Ad oggi, questa nuova opportunità è possibile grazie ad Abilitati al Sostegno.
Presso le sedi autorizzate in Campania, ad Angri, Aversa, Salerno e Napoli, oltre a quelle in corso di autorizzazione a Sant’Antimo, Pozzuoli, Frattamaggiore. Casoria, Roma, Caserta e in molte altre località, sarà possibile abilitarsi rimanendo sul territorio italiano.
Per ulteriori informazioni sulle procedure per ottenere l’abilitazione al sostegno con una Università estera direttamente in Italia è possibile contattare “Abilitati al Sostegno” a info@abilitatialsostegno.it
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