Come molti di voi sapranno, abbiamo da poco un nuovo Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: Maria Chiara Carrozza. Ai più sconosciuta, la nuova “ministra” era l’ex Rettore della Scuola Superiore di Studi Universitari Sant’Anna di Pisa: quindi, come l’ex ministro Profumo (anche lui ex Rettore), conosce molto bene e da vicino il mondo universitario e della Ricerca.
Breve Biografia Del Ministro Carrozza
Nata a Pisa nel 1965, Maria Chiara Carrozza si è laureata in Fisica nel 1990 presso l’Università di Pisa ed ha poi conseguito nel 1994 anche il titolo di Dottore di Ricerca in Ingegneria presso la Scuola Superiore Sant’Anna, dove dal Novembre 2006 insegna Bioingegneria Industriale presso l’Istituto di Biorobotica. Dal 2007 ha ricoperto anche la carica di Rettore della scuola e fino al 25 Febbraio 2013, ovvero quando è stata eletta nelle liste del PD alla Camera dei deputati. Molto attiva nel campo della Ricerca, il nuovo ministro dell’Istruzione è specializzata nella progettazione di mani artificiali, robotica umanoide, neuro-robotica, biomeccatronica e bioingegneria della riabilitazione! È membro della IEEE Society of Engineering in Medicine and Biology e della IEEE Society of Robotics and Automation ed ha preso parte con ogni ruolo a numerosi progetti di ricerca finanziati dalla Commissione Europea e da enti e aziende pubbliche e private, tanto in Italia quanto in Giappone e negli USA.
La Carrozza è anche Visiting Professor presso l’Università di Vienna ed ha tenuto seminari presso le più prestigiose istituzioni mondiali quali il MIT di Boston, il Collège de France e l’Ecole Normale Supérieure di Parigi, la Waseda University di Tokyo, la University of Pennsylvania, il Korean Institute of Technology e l’Agenzia Spaziale Europea.
Obiettivi e Possibili Riforme
La neo ministra subentra certamente in un periodo difficile! Dovrà sicuramente far fronte al difficile compito di trovare le risorse necessarie per il settore della scuola e dell’università, afflitti da anni di tagli e sprechi! Prima della propria nomina a ministro, la professoressa Carrozza diceva che era necessario ripensare la composizione della spesa pubblica nonostante la difficile situazione economica del Paese. Nello specifico, le sue parole furono: “È necessaria un’inversione di tendenza, con un presupposto fondamentale: pur tenendo presenti gli attuali vincoli di bilancio, l’università ha già pagato pesanti costi di aggiustamento, e bisogna pensare a una graduale convergenza dei finanziamenti verso la media UE“. Quindi, la sfida maggiore che dovrà affrontare, sarà quella di ridare ossigeno a scuole ed atenei, sempre più in affanno e lontane dagli obiettivi fissati dall’Unione Europea. Tuttavia, il suo lavoro sarà certamente influenzato dalle decisione prese dal suo collega Saccomanni, il nuovo ministro dell’Economia! Quindi, quali potranno essere le future mosse del ministro Carrozza? Difficile dirlo, ma possiamo basarci sulle risposte che diede ad alcune interviste in merito fatte in passato per poter capire cosa aspettarci da lei. Sicuramente, una delle interviste più interessanti rilasciate dalla neo ministro fu quella a “Le Scienze” nel settembre 2010, nella quale l’allora Rettore della Scuola Superiore di Studi Universitari Sant’Anna di Pisa spiegava cosa avrebbe fatto se fosse stata il ministro dell’Istruzione! La professoressa Carrozza disse che il provvedimento più urgente era la riforma del reclutamento di docenti e ricercatori, affinché venisse basato sul concetto di responsabilità: in pratica, secondo lei, ogni ente ed istituto del sistema formativo italiano era tenuto ad assumersi la responsabilità del personale docente assunto, verificandone la qualità e le capacità. Inoltre, si diceva contraria alla regola del sorteggio dei commissari nei concorsi (definendola assurda!) insieme a tante altre che tuttora complicano e appesantiscono il sistema, anche perché creano un effetto negativo di “de-responsabilizzazione” di chi è chiamato a fare scelte e valutazioni. Secondo la neo ministro, uno degli obiettivi da perseguire fermamente in questo senso, sono le chiamate internazionali così da aumentare la trasparenza di tutte le operazioni. Quindi, a scanso di sorprese, dovremo preparare ad una vera e propria rivoluzione nel sistema del reclutamento, un argomento che da sempre genera molte discussioni in ambito accademico. Un altro degli obiettivi chiave da raggiungere per il ministro è sicuramente quello di investire risorse nei giovani ricercatori, che rappresenta da sempre uno dei suoi cavalli di battaglia. Infatti, in passato, la professoressa Carrozza si è mostrata decisamente preoccupata dall’invecchiamento generale del sistema e, di conseguenza, per quello della classe docente. In particolare, lamentava che in Italia non “esiste ricambio generazionale sia nei posti di governo che in quelli di responsabilità“. Quindi, è lecito aspettarsi che il nuovo ministro dell’Istruzione valuterà la qualità della didattica e analizzerà con precisione l’offerta formativa universitaria, che già nel 2010 la lasciava abbastanza perplessa!
Ma se, come ammetteva nell’intervista, è lo stesso mondo accademico a fare resistenza ai cambiamenti nonostante sia il primo a richiederli, bisognerà capire in che modo la neo ministro opererà per vincere queste ritrosie e provare a fermare il declino di un sistema che è fra gli ultimi posti dei paesi industrializzati. Dal canto nostro, non possiamo che augurarle buon lavoro!
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