Scienze della Formazione Primaria: cosa si studia, come funziona il test di ingresso e quali sbocchi offre

Introduzione

Negli ultimi anni Scienze della Formazione Primaria è diventata una delle lauree più richieste da chi sogna di insegnare ai bambini nella scuola dell’infanzia o alla primaria. È un percorso impegnativo, a numero chiuso, ma rappresenta l’unico titolo universitario abilitante per entrare in ruolo come docente in questi ordini di scuola.

In questo articolo vediamo in modo chiaro:

  • che tipo di laurea è Scienze della Formazione Primaria;
  • cosa si studia durante i 5 anni;
  • come funziona il test di ingresso;
  • quali sono gli sbocchi professionali dopo la laurea;
  • come prepararsi al test, con un focus sulla simulazione d’esame Universando dedicata alla prova preselettiva.

Che cos’è Scienze della Formazione Primaria

Scienze della Formazione Primaria è una laurea magistrale a ciclo unico (classe LM-85 bis) della durata di 5 anni, a frequenza universitaria, che unisce discipline pedagogiche, psicologiche e didattiche con lo studio delle principali materie insegnate a scuola.

Punti chiave:

  • Durata: 5 anni (ciclo unico, non c’è una “triennale + magistrale”).
  • Classe di laurea: LM-85 bis – Scienze della Formazione Primaria.
  • Lingua: in genere italiano, con presenza di insegnamenti di lingua inglese.
  • Tipo di accesso: numero programmato nazionale, con posti limitati e test di ammissione obbligatorio.
  • Titolo abilitante: il titolo finale è abilitante all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria delle istituzioni statali e paritarie.

In pratica: se il tuo obiettivo è diventare maestro o maestra di scuola primaria o dell’infanzia, questo è il percorso standard richiesto oggi in Italia.

Cosa si studia a Scienze della Formazione Primaria

Il piano di studi può cambiare da ateneo ad ateneo, ma in generale prevede una combinazione di:

Discipline pedagogiche e psicologiche

  • Pedagogia generale e sociale
  • Psicologia dello sviluppo e dell’educazione
  • Didattica generale e didattiche disciplinari
  • Pedagogia speciale e inclusione (fondamentali per lavorare in classi eterogenee e con alunni BES/DSA

Queste materie servono per capire come apprendono i bambini, come programmare attività efficaci, come gestire il gruppo classe e come costruire ambienti di apprendimento inclusivi.

Discipline curricolari

Oltre alla parte pedagogica, si studiano anche le materie che poi si insegneranno in classe, tra cui:

  • lingua italiana e didattica dell’italiano;
  • matematica per la primaria e sua didattica;
  • storia, geografia, educazione civica;
  • scienze naturali e scienze sperimentali;
  • musica, arte, tecnologia e motricità;
  • lingua inglese e CLIL di base in alcuni percorsi.

L’obiettivo è duplice: avere una buona padronanza dei contenuti e saperli tradurre in attività comprensibili per i bambini dai 3 ai 10 anni.

Laboratori didattici e tecnologie per l’educazione

Un elemento tipico del corso sono i laboratori:

  • laboratori di didattica della lettura e della scrittura;
  • laboratori di matematica e problem solving;
  • laboratori di tecnologie didattiche (uso consapevole del digitale in classe);
  • laboratori di educazione inclusiva e gestione della classe.

Qui lo studente non ascolta solo lezioni, ma progetta attività, prepara materiali, sperimenta strategie che poi userà sul campo.

Tirocinio diretto nelle scuole

Già dal secondo anno è previsto un tirocinio diretto nella scuola dell’infanzia e primaria, sotto la supervisione di docenti tutor.

Il tirocinio permette di:

  • osservare lezioni reali e dinamiche di classe;
  • condurre piccole attività progettate insieme al tutor;
  • collegare teoria e pratica, capendo davvero com’è il lavoro quotidiano dell’insegnante.

Come funziona il test di ingresso a Scienze della Formazione Primaria

L’accesso è programmato a livello nazionale: ogni anno il Ministero stabilisce:

  • il numero di posti disponibili per ciascun ateneo;
  • la data del test;
  • la struttura della prova.

In generale, il test valuta tre grandi aree:

  1. Competenza linguistica e ragionamento logico
    • comprensione del testo;
    • logica verbale;
    • logica deduttiva e ragionamento astratto.
  2. Cultura letteraria, storico-sociale e geografica
    • letteratura italiana di base;
    • storia contemporanea e dell’Italia repubblicana;
    • geografia politica ed economica essenziale.
  3. Cultura matematico-scientifica
    • aritmetica, algebra di base, proporzioni, problemi;
    • elementi di geometria;
    • nozioni di scienze (fisica, chimica, scienze naturali) di livello liceale.

Il punteggio minimo e le soglie per le varie aree vengono indicati ogni anno dal Ministero; ad esempio, alcuni regolamenti recenti fissano un punteggio minimo complessivo e soglie minime per area (logica, cultura generale, matematica) per evitare carenze troppo forti in uno dei tre ambiti.


Sbocchi professionali dopo Scienze della Formazione Primaria

Una volta laureato, il titolo consente di accedere a vari percorsi:

Insegnante nella scuola dell’infanzia e primaria

È lo sbocco principale: la laurea LM-85 bis è abilitante all’insegnamento nelle scuole dell’infanzia e primarie, statali o paritarie.

Per lavorare nella scuola pubblica è comunque necessario:

  • iscriversi alle graduatorie;
  • partecipare a concorsi e procedure di stabilizzazione previste dalla normativa.

Insegnante di sostegno (con specializzazione)

Molti laureati proseguono con un corso di specializzazione sul sostegno, che permette di lavorare come insegnante di sostegno nella scuola dell’infanzia e primaria.

Questo percorso richiede:

  • laurea in Scienze della Formazione Primaria (o altro titolo riconosciuto);
  • accesso a un corso di specializzazione annuale (60 CFU, con ulteriore tirocinio);
  • prova di ammissione specifica.

Altri contesti educativi

Pur essendo pensato soprattutto per la scuola, il percorso fornisce competenze spendibili anche in:

  • servizi educativi per l’infanzia;
  • progetti educativi in associazioni, enti locali e terzo settore;
  • attività di supporto didattico e recupero scolastico;
  • percorsi di formazione continua per insegnanti e educatori.

Pro e contro di Scienze della Formazione Primaria

Vantaggi

  • Titolo abilitante chiaro e riconosciuto: sai esattamente quale professione stai preparando.
  • Forte componente pratica (laboratori + tirocinio), che ti fa capire davvero se la scuola fa per te.
  • Buona richiesta di insegnanti nella fascia 3–10 anni, anche in prospettiva di turnover generazionale.

Criticità

  • Numero programmato: entrare non è scontato, serve una buona preparazione al test.
  • Percorso lungo e impegnativo (5 anni pieni, con tanto tirocinio).
  • Per il ruolo nella scuola pubblica occorre comunque passare da concorsi e graduatorie nazionali.

Come prepararsi al test di Scienze della Formazione Primaria

Se stai pensando di iscriverti, la differenza la fa spesso come ti prepari al test d’ingresso.

Ecco qualche consiglio pratico:

  • Studia da manuali specifici per il test SFP, che coprano tutte e tre le aree (logica, cultura generale, matematica).
  • Ripassa bene grammatica italiana, comprensione del testo e logica verbale: sono spesso le parti più pesate.
  • Dedica tempo a esercizi di logica e matematica: abituati a ragionare in modo veloce e preciso.
  • Fai molte simulazioni a tempo per abituarti a gestire minuti e stress della prova reale.
  • Alterna lo studio individuale a piccole sessioni di confronto con altri candidati, per spiegare a voce i ragionamenti (ti aiuta a fissare i concetti).

Ed è proprio su quest’ultimo punto – le simulazioni – che entra in gioco Universando.


Simulazione Test – Scienze della Formazione Primaria su Universando

Per aiutarti a metterti alla prova in modo realistico, su Universando abbiamo preparato una Simulazione Test – Scienze della Formazione Primaria (SFP) modellata sulla struttura della prova preselettiva nazionale.

La simulazione prevede:

  • Quesiti a risposta multipla su:
    • competenza linguistica e ragionamento logico;
    • cultura letteraria, storico-sociale e geografica;
    • cultura matematico-scientifica;
  • Tempo limitato, per abituarti al ritmo del test ufficiale;
  • Estrazione casuale dei quesiti da una banca domande ragionata;
  • Correzione automatica con punteggio finale;
  • Possibilità di rifare il test più volte per monitorare i tuoi progressi.

Metti alla prova la tua preparazione per Scienze della Formazione Primaria

Simula la prova preselettiva con domande a tempo, punteggio immediato e report finale. È il modo migliore per capire a che punto sei e cosa ripassare prima del test ufficiale.

Prova la simulazione SFP


FAQ su Scienze della Formazione Primaria

FAQ 1 – Che tipo di laurea è Scienze della Formazione Primaria?
È una laurea magistrale a ciclo unico di 5 anni (classe LM-85 bis) che abilita all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria. Non è divisa in triennale + magistrale: si entra con il test e si prosegue fino al quinto anno.

FAQ 2 – Scienze della Formazione Primaria è a numero chiuso?
Sì. L’accesso è programmato a livello nazionale: ogni anno vengono definiti i posti disponibili e viene organizzato un test di ammissione con domande di logica, cultura generale e matematica.

FAQ 3 – Come funziona il test di ingresso?
Il test è composto da quesiti a risposta multipla che verificano: competenza linguistica e ragionamento logico, cultura letteraria/storico-sociale/geografica e cultura matematico-scientifica. Per essere ammessi bisogna superare un punteggio minimo complessivo e, spesso, delle soglie minime per area.

FAQ 4 – Che lavoro posso fare dopo la laurea in Scienze della Formazione Primaria?
Lo sbocco principale è l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria, statale o paritaria. Con una successiva specializzazione è possibile diventare anche insegnante di sostegno. Il titolo è utile anche in altri contesti educativi, come servizi per l’infanzia e progetti formativi.

FAQ 5 – Come posso prepararmi al test di Scienze della Formazione Primaria?
È utile combinare tre strategie: studiare su manuali specifici per SFP, ripassare bene logica, italiano e matematica e svolgere tante simulazioni a tempo. Le simulazioni online, come quella che trovi su Universando, ti aiutano a gestire ritmo, stress e tipologia di domande.

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