Il “diritto allo studio” racchiuso fra le righe dell’articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana, si libera da esse ogni qual volta diviene effettivamente operante attraverso interventi come l’assegnazione delle borse di studio da parte di università ed enti privati. Iscriversi all’università comporta un sacrificio economico che purtroppo molte famiglie non possono sostenere e molti giovani, pur avendo grandi potenzialità, non hanno i mezzi concreti per proseguire gli studi. E’ proprio per rispondere a questa difficoltà che nascono le borse di studio: aiuti economici a sostegno degli studenti capaci e non abbienti, che fanno carico sul bilancio dell’università stessa oppure, nel caso delle borse assicurate da enti come regioni e provincie autonome, basate su un contributo versato ogni anno dallo Stato.
I detentori di borsa di studio possono essere: idonei (coloro che vengono esonerati dal pagamento delle tasse e dei contributi universitari) e beneficiari (gli studenti che oltre all’esonero del pagamento delle tasse, beneficiano anche di una borsa di studio in denaro, il cui importo viene fissato annualmente e stabilito in base alla situazione economico – patrimoniale del nucleo familiare ed al luogo di residenza dello studente: in sede, pendolare, fuori sede ).
Oltre alle borse di studio, una serie di benefici per gli studenti sono assicurati da: prestiti d’onore ( forma speciale di finanziamento,tramite banca, erogato mediante un’apertura di credito in conto corrente), attività a tempo parziale ( come collaborazioni di studenti part-time 150 ore e servizio di supporto didattico a studenti disabili) e premi di studio.
Numerose opportunità arrivano dall’Unione Europea che offre annualmente borse di studio per gli studenti cittadini dei paesi membri, anche se residenti fuori dell’Europa. Sono promossi infatti programmi di scambio nel settore della formazione, della cultura e della gioventù come Socrates, Leonardo da Vinci, Gioventù per l’Europa e Cultura 2000.
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