Terrorizzati all’idea che i propri datori di lavoro controllino i profili web, i ragazzi hanno iniziato a ripulire le loro pagine di Facebook e nascondere la loro identità. Si tratta di una reazione eccessiva?
Molti studenti si sono lasciati andare ad una particolare definizione: ” Facebook stalking “. E ‘difficile resistere alla tentazione di dare un’occhiata alle vite virtuali degli altri quando una grande quantità di informazioni personali è accessibile con un click.
Mentre le aziende utilizzano sempre più massicciamente i siti di social networking, gli studenti sono sempre più consapevoli dell’immagine che proiettano con la loro attività online.
Con la prospettiva di essere presto inseriti nel mondo del lavoro, alcuni ragazzi modificano i loro nomi di profilo, nel tentativo di tenere nascosta la loro vita personale. Non si tratta di individui particolarmente strani o che conducono vite estreme o particolari. Allora perché si sentono sotto pressione tanto da nascondere la loro vera identità? Forse perché le aziende arrivano davvero a rifiutare dei candidati sulla base delle rivelazioni di Google. Un sondaggio condotto da CareerBuilder ha rilevato che la ragione principale perché dei datori di lavoro rifiutano dei possibili candidati sono fotografie inappropriate oppure i contenuti o post dei profili facebook inerenti ad alcool o droghe. Con così tanti laureati a caccia di pochi posti di lavoro, è comprensibile che le aziende debbano trovare il modo di filtrare le informazioni.
Quindi è giunto il momento di sbarazzarsi di foto potenzialmente diffamatorie ? Beh, forse no. Un recente studio statunitense sostiene infatti che che gli utenti di Facebook con molti amici e le testimonianze fotografiche di feste e foto party rivelano tratti interessanti per l’inserimento nel mondo del lavoro, come l’essere estroverso e cordiale.
Don Kluemper, professore di HR presso la North Illinois University e leader dello studio, dice: “In cinque o 10 minuti, i valutatori leggono gli ultimi post in bacheca, annotano il numero di amici, sfogliano le foto e valutano la vita sociale di un soggetto, calibrandone i loro gusti in fatto di libri e musica. Facebook è una fonte molto ricca di informazioni. ”
Ma fonte di informazioni o no, la scansione di profili di Facebook non può essere certo il modo più efficace per prendere decisioni in merito all’assunzione di un candidato. Uno studente che per una volta ha partecipato ad una festa in maschera vestito come un cowboy può essere comunque in possesso di una marea di caratteristiche desiderabili sotto un profilo professionale che non sono ricavabili dalle sue immagini di profilo. In definitiva, i datori di lavoro devono essere consapevoli che vedere in maniera troppo severa o critica foto, immagini e altro materiale virtuale può portare a decisioni che non rappresentano affatto il candidato in questione. Allora perché non evitare di prendere in considerazione Facebook e valutare i candidati nella maniera più efficace, ossia in base a come si pongono di fronte ad un contesto professionale?
Fonte: guardian.co.uk
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