Secondo un’ indagine Almalaurea gli universitari che hanno trascorso un periodo di studio all’estero trovano più facilmente lavoro nel medio periodo rispetto a chi è rimasto tra i confini nazionali. Infatti, ad un anno dalla laurea il 52,7% di chi ha fatto l’erasmus trova lavoro, contro il 51,4% di chi è rimasto a casa, la forchetta si allarga a 5 anni dalla laurea: l’89,1% contro il 84,9%.
Quindi Partite!
Cosa ricordare per chi deve partire per l’erasmus
- Prima di partire compilare il programma di studio Learning Agreement, sottoscrivere il contratto per la borsa di mobilità e informarsi su alloggi e assistenza sanitaria attraverso l’Asl.
- Appena arrivati immatricolarsi nella nuova università, contattare il docente referente e informare la propria università che il periodo di studio è iniziato.
- Prima di rientrare chiedere l’attestato di frequenza, gli insegnamenti seguiti, crediti ottenuti e risultati esami (transcript of records)
- Dopo il rientro entro 15 giorni consegnare alla propria facoltà l’attestato di frequenza e il transcript of records.
Un consiglio a tutti è di partire e di pensare che si tratti prima di tutto di un’esperienza di vita: venire a contatto con un altro paese, con usi e costumi diversi, condivisione e confronto con altre culture, altre lingue etc… Nuovi odori, nuove esperienze, nuove sensazioni. Utile e formativo anche per il lavoro oltre che nella vita in generale.
Gli esami non devono essere il vero motivo ispiratore, quelli si fanno comunque anche nel proprio paese.
sacra
meglio erasmus o un master????
Universando
ciao sacra,
ai fini lavorativi penso sia comunque meglio un master, che tra l’altro potresti fare anche all’estero, in bocca al lupo 😉