La recente recessione che ha colpito il nostro paese ha certamente creato una situazione di difficoltà in tutto il mercato del lavoro. Nonostante la crisi, però, ci sono delle lauree che riescono ad offrire maggiori opportunità lavorative rispetto alle altre. Infatti, negli ultimi tempi abbiamo assistito ad un vero e proprio boom di assunzioni di laureati in ingegneria, cresciute del 9% nel biennio 2013/2014 secondo i dati diffusi dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI). Ma non in tutta Italia, perché al Sud i dati sono ben peggiori.
I dati del CNI hanno evidenziato anche che rispetto al 2013, nel 2014 il numero di coloro che sono in cerca di occupazione ha registrato una flessione del 6,8%, mentre i laureati in ingegneria disoccupati sono passati da circa 30.000 a 27.300. E anche le posizioni lavorative espressamente destinate a ingegneri sono in crescita: nel 2013 erano 16.360, mentre l’anno successivo sono aumentate a 17.840. Questi dati ci fanno capire come, almeno per i laureati in ingegneria, le cose stiano migliorando…….seppur leggermente (soprattutto nell’industria manifatturiera). Tuttavia, c’è poco da stare allegri! Perché negli ultimi anni si è assistito all’aumento preoccupante degli ingegneri “inattivi”: ad oggi, sono ben 15.000 gli “sfiduciati” che il lavoro non lo cercano nemmeno più! E al Sud la situazione è ben peggiore: oltre al gran numero di inattivi, nell’ultimo anno si è assistito ad un decremento degli occupati pari al 21,4%! Il Meridione si conferma infatti terra “inospitale” per gli ingegneri con 9.300 disoccupati (rispetto ai 6.000 del Nord e i 12.000 del Centro). Il che, se consideriamo il numero di abitanti, rappresenta un dato molto negativo.
Un altro elemento preoccupante che emerge dai dati del Centro Studi CNI è ancora la fuga dei cervelli all’estero: il 7% dei laureati in Ingegneria, per la difficoltà di trovare spazio in Italia, decide di emigrare all’estero.
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