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Come purtroppo ben sappiamo, la crisi economica ha colpito un pò tutti i settori: dal lavoro, all’istruzione, ai servizi sociali, fino alle fonti energetiche. Il mondo si trova così a fronteggiare una crisi che probabilmente non ha eguali nella storia e, per ora, la soluzione a questo malessere globale non è ancora stata trovata. Molti, però, sostengono che si debba riconvertire la produzione o trovare fonti di energia alternativa. Quello che è certo è che siamo in tanti a questo mondo, consumiamo troppo e di questo passo il pianeta potrebbe giungere presto al collasso! Gli studiosi e gli scienziati hanno calcolato che il deficit non è solo economico…..ma anche a livello di sostenibilità ambientale: vale a dire che l’uomo ha già consumato o consumerà ben presto le risorse che la Madre Terra gli ha messo a disposizione. In questo pessimo scenario, molti si stanno dando da fare per proporre dei modelli virtuosi che cerchino di alleviare questa precaria situazione.
Innovazione made in USA
Una soluzione alternativa a questo problema arriva (come al solito) dal mondo accademico statunitense, dove alcune tra le più famose università hanno deciso di dare una svolta verde alle loro strutture. Ad esempio, la prestigiosa università di Yale, già da qualche anno, sta lavorando per riuscire ad essere un college ad impatto ambientale “zero”. Infatti, nel suo campus sono presenti ben 14 “fabbricati ecologici” e conta di diminuire le emissioni di anidride carbonica del 43% nei prossimi 8 anni. Un edificio, in particolare, è il suo vero fiore all’occhiello: la Kroon Hall School of Forestry & enviromental studies. Questa costruzione, che è stata insignita nel 2010 del premio AIA/COTE Top Ten Green Project, è in grado di consumare il 58% di energia in meno rispetto a una struttura con le medesime caratteristiche! E non è l’unica. La University of Connecticut è all’avanguardia nello smaltimento dei rifiuti grazie a un impianto di compostaggio che le permette di riciclare il quantitativo di circa 15 camion di materiale organico a settimana! A Stanford, invece, si produce una particolare birra biologica, mentre nella Durham University sono gli studenti stessi a coltivare i prodotti che finiranno poi nella loro mensa…..e nel loro stomaco! Per finire, uno Stato che ha fatto dell’ecologia il fondamento per costruire il proprio futuro è sicuramente la Georgia, che cerca di indirizzare i suoi studenti verso corsi che si occupino di sostenibilità ambientale, in modo che le prossime generazioni siano più attente all’equilibrio di un pianeta dove siamo pur sempre degli ospiti.
…..e le Università italiane?
Rispetto alle università statunitensi, le università italiane sono un pò “acerbe” sull’argomento eco-sostenibilità! Ma, negli ultimi anni, alcuni atenei nostrani hanno sicuramente fatto passi da gigante in questo senso. Nell’UI Green Metric World University Ranking 2012, la prima delle università “verdi” italiane è l’Università Ca’Foscari di Venezia, che si piazza al 90° posto su 215 atenei partecipanti, seguita a ruota dal Politecnico di Milano al 91°. L’Università del Salento si piazza al 121° posto, l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” al 145°, il Politecnico di Torino al 170°, l’Università delle Marche al 193° e l’Università di Trieste al 196°.
UI Green Metric World University Ranking 2012
Iniziamo con il dire che questa classifica ha un duplice obiettivo: da un lato mira a fornire un quadro delle misure e delle politiche attuate in merito alla sostenibilità nelle università di tutto il mondo, dall’altro vuole spingere i decisori e gli stakeholder dei diversi atenei ad impegnarsi maggiormente nella lotta ai cambiamenti climatici globali, in una gestione efficiente di acqua ed energia, nel riciclo dei rifiuti e in modalità di trasporto sostenibili. Questo interessante progetto, al suo terzo anno di vita, ha visto crescere il numero di università partecipanti e la varietà di Paesi di provenienza, facendone aumentare la rilevanza internazionale. L’ottimo risultato dell’Università Ca’Foscari è stato raggiunto grazie alla realizzazione di considerevoli interventi di efficientamento degli edifici esistenti, alla migliore valorizzazione dell’offerta formativa in chiave di sostenibilità e alla ricerca che si sta sviluppando sempre più sui temi sostenibili. Tale posizionamento attesta che la politica di sostenibilità dell’Ateneo è un percorso coerente e trasversale, che sempre di più viene riconosciuto a livello nazionale e internazionale, rafforzando l’impegno di Ca’Foscari ad allacciare rapporti internazionali con università sostenibili.
Classifica TOP 20 Green University mondiali 2012 |
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Posizione | Ateneo | Valutazione | |||||
1 | University of Connecticut (Stati Uniti) | 7,569.39 | |||||
2 | University of Nottingham (Regno Unito) | 7,375.59 | |||||
3 | Cork University (Irlanda) | 7,301.84 | |||||
4 | Northeastern University (Stati Uniti) | 7,264.07 | |||||
5 | University of Plymouth (Regno Unito) | 6,798.51 | |||||
6 | Universite de Sherbrooke (Canada) | 6,796.90 | |||||
7 | University of California, Los Angeles (Stati Uniti) | 6,787.36 | |||||
8 | University of North Carolina (Stati Uniti) | 6,766.29 | |||||
9 | University of Bath (Regno Unito) | 6,736.28 | |||||
10 | University of California, Merced (Stati Uniti) |
6,725.26 | |||||
11 | Washington University, Saint Louis (Stati Uniti) | 6,647.59 | |||||
12 | Linkoping University (Svezia) | 6,647.18 | |||||
13 | University of Sussex (Regno Unito) | 6,639.16 | |||||
14 | University of Ottawa (Canada) | 6,625.46 | |||||
15 | York University (Stati Uniti) | 6,620.06 | |||||
16 | University of California, Berkeley (Stati Uniti) | 6,601.95 | |||||
17 | University of California, Davis (Stati Uniti) | 6,589.30 | |||||
18 | Bangor University (Regno Unito) | 6,580.59 | |||||
19 | Universiti Putra Malaysia (Malaysia) | 6,570.03 | |||||
20 | Tel Aviv University (Israele) | 6,564.33 |
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