Sono in migliaia gli studenti, i docenti e il personale dipenente che hanno aderito allo sciopero nazionale indetto dai sindacati per venerdì 8 ottobre: gli organizzatori parlano di 300 mila persone schierate nei cortei organizzati in 90 città italiane (30 mila a Roma, più di 15 mila a Milano, 5 mila a Napoli, 10mila a Torino, 5 mila a Palermo, 4 mila a Firenze, Bologna, Lecce, Catania, 2 mila a Genova, Messina, Trieste, un migliaio a Cagliari, Oristano, Bergamo, Viterbo, Siena, Aosta).
Una delle novità più importanti introdotte con le manifestazioni organizzate per il mese di ottobre è l’unione e la condivisione di intenti e obiettivi con i movimenti universitari, compresi docenti e ricercatori, e con il mondo del lavoro, in particolare con l’universo del precariato, per la creazione di un fronte comune contro le riforme del governo. Le maggiori tensioni si sono verificate a Milano, Torino, Firenze e Verona.
Questo il programma delle prossime iniziative di protesta: il 13 ottobre incrocerà le braccia il personale non docente con contratti co. co. co. aderente a Felsa-Cisl, Nidil-Cgil e Uil Cpo. Il 15 ottobre si fermeranno i docenti e il personale Ata aderenti ai Cobas; il 16 le associazioni studentesche si uniranno alla protesta di Fiom-Cgil. Il 30 ottobre protesteranno i precari, il 3 novembre un nuovo sciopero generale.
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