Generalmente con il termine “relazione” s’intende un qualsiasi rapporto che descrive un fatto. Si può scrivere una relazione in molti contesti, non solo in ambito lavorativo. Per esempio, si può fare una relazione per contestare una bolletta già pagata oppure per una ricerca universitaria o scientifica. Quindi, le relazioni sono documenti che possono essere usati in svariati contesti. Nello specifico, oggi vedremo come fare una relazione tecnica, ovvero di un’operazione indispensabile da fare dopo aver sviluppato un progetto tecnico.
La relazione tecnica concerne un testo, uno scritto o un elemento multimediale, che spiega in modo corretto e completo come eseguire una data procedura. Come detto, si tratta di un’operazione importante e delicata che deve essere scritta in un certo modo per essere efficace. Infatti, ogni passaggio dello scritto dovrà essere spiegato con la massima cura per evitare confusioni o incertezze nel lettore: in poche parole, bisognerà approfondire e puntualizzare le scelte operate che non sono immediatamente visibili o leggibili nei documenti allegati e nel prodotto finale che si è realizzato. In un contesto professionale, la relazione tecnica è di grande utilità sia per il committente, sia per gli enti amministrativi che in seguito dovranno approvare il lavoro o per chi dovrà realizzare materialmente il progetto. Anche perché non sempre il direttore dei lavori è lo stesso tecnico progettista, ed in ogni caso sono molteplici i tecnici che curano la realizzazione di un progetto. Vediamo ora qualche consiglio utile per redigere correttamente (dal punto di vista professionale, non grammaticale!) una relazione tecnica.
Innanzitutto, prima di procedere bisognerà documentarsi affinché il testo sia redatto in maniera chiara e conforme a quanto prescritto nelle varie legislature di riferimento, soprattutto se si sta scrivendo una relazione inerente ad una qualsiasi opera di ingegneria civile o settori affini. Dopo aver fatto questo si parte con il Titolo, elemento importante perché fa capire di cosa tratta la relazione. Durante questa fase, vi consiglio di essere brevi ma concisi, senza dilungarvi con informazioni inutili. Spesso, assieme al titolo si inserisce l’Oggetto, in questo caso inteso come una maggiore esplicazione del Titolo. Fatto questo, si potrà iniziare la relazione vera e propria scrivendo l’Introduzione, dove si andrà a descrivere l’opera o l’intervento da realizzare in maniera generale. Ricordate che non sarà importante soffermarvi troppo sui dettagli costruttivi, ma bisognerà invece fare una breve descrizione in modo da rendere chiara la vostra idea senza utilizzare frasi strane o poco chiare che rischierebbero di deviare coloro i quali si approcciano a verificare, controllare ed approvare il progetto. Continuate descrivendo gli elementi che fanno parte della progettazione, i relativi materiali da utilizzare corredati di breve descrizione delle caratteristiche. Soprattutto, cercate di evitare di fare “copia e incolla” da altre relazioni! Il “corpo” deve contenere la descrizione delle scelte progettuali effettuate, in cui dovrete illustrare come sono stati effettuati i calcoli per ciascun elemento, parlando anche delle metodologie e teorie utilizzate. In questa fase, la chiarezza è essenziale. Una regola della relazione è che questa deve essere tale che i calcoli di ciascuna parte dell’intervento siano riproducibili da chiunque e in qualsiasi momento. Per maggiore completezza, potete inserire le formule utilizzate nei calcoli, annotando la teoria alla quale si riferiscono, ma anche tabelle di calcolo o grafici. Per finire, la parte riguardante le Conclusioni, che dovranno fornire indicazioni sui possibili sviluppi, progressi e migliorie da apportare al progetto. Bisognerà scrivere in modo coerente e conciso, ricordandovi di essere il più possibile convincenti. Infine se avete fatto riferimento ad altri testi, non dimenticate di inserire la bibliografia.
Ricordate che la relazione tecnica deve essere integrata con tutte le altre informazioni utili non solo per gli organi che devono approvare il progetto, ma anche per le scelte operative e politiche del Committente. Talora si tratta di Enti Pubblici ai quali è bene descrivere le motivazioni urbanistiche e sociali dell’intervento da realizzare, mentre per i privati è più utile descrivere le modalità esecutive delle singole opere, specie negli interventi sull’esistente.
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