“Ho sempre desiderato fare lo psicologo”, “Mi piacerebbe fare il criminologo come CSI”, “Mi piacerebbe fare le indagini come il RIS di Parma”. Queste alcune frasi, o meglio alcuni sogni, di tantissimi giovani che aspirano a diventare psicologi. Alzi la mano chi non ha mai desiderato, almeno una volta, entrare nella mente di qualcuno per studiarla.
Tanti sono i giovani che decidono di iscriversi alla Facoltà di Psicologia. Sogni e ambizioni di aprirsi uno studio privato per diventare psicologo o di specializzarsi in criminologia. Diciamoci la verità, studiare le materie e fare gli esami di psicologia non è difficile, anzi a volte alcuni contenuti possono sembrare molto banali, spiccioli, pieni di luoghi comuni. Laurearsi, infatti, ritengo non sia difficile, ma accessibile a tutti. Il problema è successivo alla laurea, diventare e fare lo psicologo.
Che fare? Mi iscrivo ad una scuola di specializzazione? Frequento un Master?
Faccio una breve, ma doverosa premessa. Intraprendere gli studi di psicologia vuol dire impiegare almeno 10 anni della nostra vita. Infatti fermarsi alla sola laurea non avrebbe molto senso, poiché si avrebbero a disposizioni ben pochi o nulli strumenti per svolgere la professione. La sola competenza universitaria non basta. Dopo un anno e mezzo, almeno, impiegato per l’esame di stato, bisogna iscriversi ad una scuola di specializzazione. Sempre se si ha la disponibilità economica. Quindi altri 4 anni (in futuro forse 5) di duri sacrifici fisici, psicologici e, soprattutto, economici. Una scuola quadriennale, in media, ha un costo di 15/16 mila Euro. Non pochi.
Il problema è anche un altro. Quale scuola scegliere ovvero quale indirizzo psicoterapico mi si confà? Scegliere la più conveniente economicamente non avrebbe senso, probabilmente la scelta andrebbe effettuata già durante il tirocinio, dunque è necessario pensarci per tempo.
Se non si dovesse optare per la scuola di specializzazione, ma per un Master la scelta non sarebbe sconsiderata, ma a quel punto consiglio vivamente quelli ad indirizzo del Lavoro, probabilmente l’unico canale ancora in grado di far trovare lavoro.
La Categoria degli Psicologi, bisogna dirlo subito, non è molto tutelata dagli Ordini che spesso e volentieri non svolgono il ruolo di garanti né tendono a promuovere una cultura psicologica. Il mondo del lavoro è una baraonda di Colleghi pronti a tutto pur di accaparrarsi un progetto in una scuola o un paziente. Si “lavora” anche gratis, facendo concorrenza sleale.
Chi intraprende gli studi di psicologia deve conoscere la realtà attuale che non è delle migliori. Trovare un lavoro pubblico o privato con un contratto decente è quasi impossibile. Soli non si va quasi da nessuna parte, l’unica strada, probabilmente, percorribile è l’associazionismo, ma consideriamo che di Onlus e Associazioni ne esistono numerosissime. Allora il lavoro dobbiamo inventarlo. Creiamo noi l’offerta, ma anche la domanda. Un paradosso.
Un’ultima considerazione per chi volesse diventare Criminologo. Questa figura, a livello giuridico, non esiste. Teoricamente chiunque potrebbe definirsi “criminologo”. Non esiste, infatti, un Albo specifico. Si diventa studiosi del crimine specie dopo un Master o un corso di formazione, ma gli sbocchi lavorativi? Quasi nulli. Scrolliamoci di dosso l’illusione di andare sulla scena del crimine per analizzarla o di dare la caccia ai serial killer. Queste cose non avvengono in Italia. Lo psicologo criminologo lavora soprattutto nell’ambito della psicologia giuridica.
Concludo affermando con forza che lo psicologo non è “saper essere”, ma è “saper fare”. Noi non “siamo” psicologi, ma “facciamo” gli psicologi.
Marco Pingitore, Psicologo – Psicoterapeuta
Iris
buonasera,
ho letto con attenzione le parole soprastanti, e sebbene sapessi già tutte quelle cose sono rimasta comunque perplessa. Sono una ragazza che sogna di diventare una psicologa da quando aveva 10 anni e tutt’ora è il mio più grande sogno. Ho intenzine di frequentare psicologia all’università. Ma le mie possibilità lavorative sono veramente “nulle” o “estremamente difficili” come continuamente mi ripetono? E’ possibile che una materia cosi bella e interessante sia cosi sottovalutata? Non so se avrò la possibilità economica per frequentare corsi di specializzazione o master ma voglio sapere cosa ne pensa: Dovrei cambiare? Dovrei lasciare psicologia nel “cassetto dei sogni” e dirigermi verso facoltà con più possibilità per il futuro?
Distinti saluti.
Universando
Insegua il suo sogno. Con determinazione e passione ce la farà.