Settembre: tempo di esami universitari, tempo di studio matto e disperatissimo, di full immersion nei libri, di ripassi dell’ultimo minuto… quale migliore occasione per iniziare a pensare ad un’apertura prolungata delle nostre biblioteche anche nelle ore serali e la domenica, prendendo spunto da altri Paesi europei (la Spagna, ad esempio, con la città di Malaga in testa, dove la biblioteca resta aperta per 22 ore al giorno; o Londra, dove i sindacati degli studenti hanno minacciato una rivolta quando è stata ventilata la possibilità di ridurre gli orari della biblioteca di LSE, che durante la sessione d’ esame estiva, rimane sempre aperta, 24 ore su 24).
Un modo per favorire la socializzazione tra studenti, oltre che dare la possibilità a chi volesse godere anche durante le ore di studio serali e notturne dell’atmosfera accogliente, distesa e silenziosa tipica delle sale bibliotecarie, o ancora per chi volesse approfondire gli argomenti d’esame con i testi conservati negli archivi e non avesse la possibilità di frequentare la biblioteca negli orari diurni (vi parla una laureata in filosofia, una medievista, costretta molto spesso a confrontarsi con libri polverosi, fuori stampa da decenni, recuperabili solo nelle biblioteche universitarie).
Una biblioteca aperta a tutti oltre l’orario canonico (in Italia le biblioteche abbassano le serrande al più tardi per le ore 19.00 o 20.00) sarebbe sicuramente uno stimolo per promuovere la cultura, per avvicinarsi alle esigenze dei sempre crescenti studenti-lavoratori e per dare un’immagine di università e di città dinamica, vivace, vitale e pulsante.
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