La professione dello psicologo richiede un percorso di studi molto specifico.
La psicologia, secondo l’etimologia della parola stessa, sarebbe la “scienza dell’anima”, di conseguenza lo psicologo è un professionista della salute che usa metodi scientifici e tecniche per guarire stati di disagio, sintomi e disturbi a livello comportamentale e psicologico.
La psicologia, infatti, si occupa non solo e non tanto dell’anima, ma anche di analizzare il comportamento umano e di capirne le dinamiche affettive e mentali. Essa è una disciplina relativamente giovane, nasce infatti a metà dell’800, ma in continua evoluzione e approfondimento. Esistono, infatti, diversi indirizzi in cui è possibile specializzarsi per chi decide di intraprendere questa carriera: psicologia clinica, sperimentale, forense, sociale, dello sviluppo… per citarne solo alcune.
Dopo la scuola superiore, chi ha deciso di diventare psicologo, deve iscriversi all’Università presso la facoltà di Psicologia. In Italia sono molti gli istituti che offrono questo percorso. Nel nord essa è presente in tutte le maggiori città: a Milano all’Università Bicocca o presso l’Ospedale Universitario San Raffaele; a Torino, Trieste, Padova, Pavia e Bologna.
Al centro la più famosa sicuramente è l’Università La Sapienza di Roma, ma la facoltà è presente anche a Firenze, Urbino e Chieti. Al sud, invece, solo le Università di Bari e Messina hanno il corso di laurea in Psicologia.
Una volta scelta la sede dove frequentare, bisogna mettere in conto che una prima parte del percorso di studi è uguale per tutti e comprende materie di carattere generale, quali psicologia generale, medicina, sociologia, biologia, statistica e informatica. In seguito, invece, una volta scelto il proprio indirizzo, si approfondiscono le materie di studio specifiche per ciascuno di questi.
Un momento fondamentale della formazione di un aspirante psicologo è quello dello stage in strutture pubbliche o private (che spesso collaborano con le università) per la parte che riguarda le attività formative pratiche (A.F.P.). In questo momento spesso lo studente comincia a farsi un’idea concreta del proprio futuro lavorativo e capisce sulla propria pelle quale è il campo psicologico che lo interessa di più. Proprio per questi motivi questo è un passo fondamentale del percorso di formazione.
Una volta conseguita la Laurea, però, ancora non si è psicologi: bisogna per prima cosa prepararsi a sostenere un vero e proprio tirocinio pratico di un anno, sotto la supervisione di un tutor professionista. Infine l’ultimo passo è affrontare l’Esame di Stato, che permette di iscriversi all’Ordine degli psicologi e affacciarsi da qui al mondo professionale.
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