La professione di traduttore è spesso molto ambita da chi ha deciso di intraprendere un percorso di studi in ambito linguistico. Il traduttore letterario, nello specifico, è chi si occupa di tradurre in particolare testi letterari.
Pur essendo, però, una professione che incuriosisce molto, non è chiaro quali sono i passi da compiere per affermarsi in questo ambiente, che non è dei più semplici, per quanto riguarda le prospettive lavorative.
La prima informazione utile da sapere è che non è necessario un percorso di studi specifico, ovviamente una laurea in lingue e magari un master post laurea possono essere strumenti utili, ma non ci sono obblighi di curriculum in tal senso.
Avere però un buon curriculum di studi non basta. Un elemento fondamentale per la riuscita di questo percorso è la passione. Innanzitutto la passione per la lingua: è importante scegliere di approfondire la lingua che più piace e appassiona, senza troppe domande sulle lingue del futuro.
Ovviamente ci sono lingue che offrono maggiori prospettive e altre che hanno un bacino di utenza molto più limitato, ma la scelta deve prendere in considerazione soprattutto la propria predisposizione verso quella lingua specifica.
Inoltre bisogna avere una forte passione per la lettura. Per poter tradurre bisogna prima di tutto saper leggere, amare la lettura e avere una buona predisposizione alla scrittura. L’ottima conoscenza della lingua da cui si traduce e di quella in cui si traduce permettono di analizzare ogni parola e di concentrarsi su di essa per trovare la soluzione ottimale per il proprio testo.
Una buona strada da percorrere per arrivare a svolgere la professione di traduttore è quella di frequentare un corso di formazione. Questa esperienza permette di farsi le ossa e soprattutto di venire in contatto con i professionisti del mondo editoriale. Nella moltitudine di corsi proposti e pubblicizzati è importante saper scegliere: di solito sono più qualificanti quelli che rilasciano un qualche tipo di attestato e che sono inseriti in un programma annuale di formazione, stabile e continuativo.
Nel momento in cui si ritiene di aver concluso il proprio percorso formativo e si decide di cercare lavoro come bisogna procedere?
Come per ogni altra professione è necessario preparare un buon curriculum vitae e inviarlo alle strutture che si occupano di servizi di traduzione. In particolare ci si può concentrare su editori e agenzie di traduzione.
Un’esperienza iniziale in un’agenzia di traduzione può essere ottima per formarsi sul campo: essa permette, infatti, di seguire un lavoro dall’inizio alla fine e di lavorare a contatto con chi pratica la professione da anni.
Dopo aver visionato un curriculum un editore può chiedere di valutare il candidato in una prova di traduzione, in tal caso significa che il curriculum ha in un qualche modo colpito nel segno. Attenzione, però, una prova di traduzione deve aggirarsi intorno alle 15.000 battute, nel caso in cui vi vengano richiesti lavori più lunghi si può trattare di un modo comodo per l’editore di avere un lavoro non pagato.
Infine un piccolo trucco per chi è intraprendente: cercare un testo non ancora tradotto in italiano, verificare che i diritti siano negoziabili, tradurre il primo capitolo e alcuni brani particolarmente interessanti e inviare il lavoro a un editore a scelta, accompagnato da una presentazione e dal curriculum.
Anthony
Salve, vorrei consigliare a chi vuole intraprendere la strada del professionista del settore linguistico di iscriversi al sito http://www.traduzioni.in è un database dei traduttori e degli interpreti a disposizione delle agenzie di traduzioni ed interpretariato. L’iscrizione è gratuita.