Chi decide di studiare e lavorare allo stesso tempo può farlo per diversi motivi: perché non può permettersi di pagare le rette universitarie, perché vuole rendersi indipendente dalla famiglia o perché ha già un lavoro e vuole tornare sui banchi per un avanzamento di carriera o un aggiornamento professionale. Questo perché l’esperienza a volte non basta e la riqualificazione professionale è un ingrediente fondamentale per battere la crisi e inserirsi meglio nel mercato del lavoro attuale. Ad ogni modo, la percentuale di iscritti all’università che dichiarano un lavoro aumenta di anno in anno: secondo l’ultima indagine Almalaurea sull’argomento, nel 2014 la percentuale di laureati che hanno avuto esperienze lavorative durante gli studi era pari al 68% (di cui il 60% di studenti-lavoratori, ovvero coloro che hanno avuto solo brevi esperienze lavorative e l’8% di lavoratori-studenti, cioè coloro con un’occupazione continuativa che decidono di andare o tornare all’università). In questi casi conciliare le ore di studio con quelle lavorative potrebbe essere difficile, perché comporta molti sacrifici e rinunce. Chi lavora sa bene che non è facile frequentare in maniera assidua le lezioni e dedicarsi allo studio in maniera efficace.
Diritti dello Studente Lavoratore
Le leggi attuali prevedono alcune agevolazioni per gli studenti, grazie all’articolo 10 dello Statuto dei Lavoratori. Tuttavia, queste norme si applicano nella maggior parte dei casi a chi ha un contratto a tempo indeterminato. Non che i contratti a termine non prevedano tutele, ma una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito illegittima questa discriminazione tra lavoratori, creando così un precedente giuridico importante per estendere questi diritti a tutti i dipendenti. Ad ogni modo, vediamo ora alcune agevolazioni a cui hanno diritto gli studenti lavoratori:
- 150 ore di permessi straordinari retribuiti in 3 anni con differenti articolazioni, in base al tipo di contratto;
- permessi giornalieri retribuiti per sostenere un esame (occorrerà consegnare poi un documento che attesti l’effettivo svolgimento della prova);
- turni agevolati per facilitare (il più possibile) sia la frequenza ai corsi che la preparazione per gli esami da sostenere;
- congedi formativi (legge 53/2000 all’art. 5). La sospensione del rapporto di lavoro non dovrà però essere superiore agli 11 mesi.
Agevolazioni Dall’Università
Oltre allo Statuto dei Lavoratori, anche le università possono intervenire per facilitare lo studente dal doppio impegno studio-lavoro.
- Part-time (+ anni – tasse): diventare uno studente part-time porta ovviamente ad aumentare la durata del percorso di studio, ma può far risparmiare in termini di tasse. I regolamenti universitari attuali (anche se variano da ateneo ad ateneo), permettono di iscriversi al “tempo parziale” e lasciare invariato sia il numero di esami che di crediti per ottenere la laurea, i quali vengono “spalmati” su più anni di studio. Inoltre, su ottiene uno sconto sul contributo specifico del proprio corso. Il part-time può essere anche applicato a studenti non lavoratori, ma che abbiamo particolari esigenze (come assistere un parente malato, ad esempio).
- Corsi serali: visto che la partecipazione ai corsi è importante, oggi molti atenei organizzano le lezioni in tarda serata, oppure il sabato (ma che possono essere riservate anche agli studenti fuori corso).
- E-learning: singole attività formative o interi corsi di laurea oggi si possono seguire anche in modalità e-learning (online). Direttamente da casa propria si può sia scaricare il materiale didattico che assistere alle lezioni in streaming, ma anche dialogare con professori o colleghi.
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