Introduzione
Ogni anno, quando escono le classifiche delle università, il web si riempie di titoli: “Le migliori università al mondo”, “Politecnico di Milano in top 100”, “Sapienza prima al mondo negli studi classici” ecc.
Se stai scegliendo dove iscriverti o stai pensando di studiare all’estero, è normale che tu voglia capire cosa significano davvero questi ranking: QS World University Rankings, Times Higher Education, Shanghai Ranking (ARWU), Censis e così via.
In questa guida vediamo:
- quali sono le classifiche universitarie più importanti
- che criteri usano per valutare gli atenei
- quali sono i limiti (spesso nascosti) dei ranking
- come usarli in modo intelligente per scegliere il tuo percorso, integrandoli con altri fattori (costi, modalità di studio, telematica vs presenza, ITS, semestre filtro, ecc.).
Cosa sono le classifiche universitarie (in 2 frasi)
Le classifiche universitarie sono graduatorie in cui gli atenei vengono ordinati in base a un punteggio, calcolato su diversi indicatori (ricerca, didattica, reputazione, internazionalizzazione, occupazione dei laureati…).
Ogni ranking sceglie indicatori e pesi diversi: per questo la stessa università può essere 100ª in una classifica e 300ª in un’altra, senza che nel frattempo sia “peggiorata” o “migliorata” davvero.
Le principali classifiche universitarie da conoscere
QS World University Rankings
Il QS World University Rankings è oggi uno dei ranking più citati dai media. Viene pubblicato da Quacquarelli Symonds e valuta oltre 1.500 atenei nel mondo.
Gli indicatori principali (edizione recente) includono, tra gli altri:
- Reputazione accademica (survey globale tra docenti e ricercatori)
- Reputazione presso i datori di lavoro (employer reputation)
- Rapporto docenti/studenti
- Citazioni per docente (impatto della ricerca)
- Percentuale di studenti internazionali
- Percentuale di docenti internazionali
- Employment outcomes (esiti occupazionali)
- Sostenibilità
Per l’Italia, negli ultimi ranking QS:
- il Politecnico di Milano è la prima università italiana in classifica globale e per la prima volta è entrato stabilmente nella top 100 mondiale
- Sapienza Università di Roma, Università di Bologna e Università di Padova compaiono nelle prime 250 posizioni mondiali
- in totale, oltre 50 atenei italiani sono presenti nel ranking QS 2025.
QS pubblica anche:
- il QS World University Rankings by Subject (classifiche per disciplina: es. Medicina, Ingegneria, Economia…)
- il QS Best Student Cities, ranking delle migliori città per studenti in base a qualità degli atenei, vivibilità, costi, reputazione, ecc.
Times Higher Education (THE) World University Rankings
Il ranking Times Higher Education (THE) è prodotto dalla rivista britannica omonima. È molto forte sul lato accademico e di ricerca.
I principali pilastri valutati da THE sono:
- Didattica (insegnamento, ambiente di apprendimento)
- Ricerca (volume, reddito, reputazione)
- Citazioni (impatto della ricerca)
- Prospettiva internazionale (studenti e staff stranieri, collaborazioni)
- Entrate dall’industria (trasferimento tecnologico e innovazione)
Rispetto a QS, il ranking THE tende a enfatizzare un po’ di più la qualità della ricerca e il collegamento con il mondo produttivo.
Shanghai Ranking (ARWU)
Lo Shanghai Ranking, o Academic Ranking of World Universities (ARWU), è stato uno dei primi ranking globali ed è fortemente centrato sulla produzione scientifica di alto livello.
Indicatori tipici:
- numero di premi Nobel e medaglie Fields tra docenti e alumni
- numero di ricercatori altamente citati
- articoli pubblicati su riviste di prestigio come Nature e Science
- performance complessiva in termini di pubblicazioni e citazioni
È un ranking molto utile se ti interessa capire dove si concentra la ricerca d’eccellenza, ma meno indicato per valutare aspetti come vita da studente, servizi, orientamento o tutoring.
Censis e altre classifiche italiane
Accanto ai ranking internazionali, in Italia sono molto citate anche le classifiche Censis e altri report nazionali.
Le classifiche Censis non mettono a confronto tutte le università del mondo, ma valutano gli atenei italiani per gruppi omogenei (statali, non statali, telematiche…) e indicatori come:
- servizi agli studenti
- borse di studio
- strutture e dotazioni
- internazionalizzazione
- occupabilità
Sono classifiche interessanti se stai scegliendo tra più atenei italiani e vuoi capire chi offre più servizi o ha una migliore organizzazione generale.
Tabella di confronto: QS, THE, Shanghai, Censis
Ecco una tabella riassuntiva:
| Ranking | Copertura | Indicatori chiave | Punti di forza | Limiti principali |
|---|---|---|---|---|
| QS | Globale | Reputazione accademica, employer reputation, internazionalizzazione, citazioni, rapporto docenti/studenti, occupazione | Molto seguito dai media; semplice da consultare; focus anche su reputazione e occupabilità | Fortemente basato su sondaggi di reputazione; può sovrarappresentare atenei “famosi” |
| THE | Globale | Didattica, ricerca, citazioni, internazionalizzazione, entrate da industria | Ottimo per valutare qualità della ricerca e collegamento con imprese | Meno intuitivo da leggere per gli studenti; metodologia complessa |
| Shanghai (ARWU) | Globale | Premi Nobel/Fields, ricercatori citati, articoli su riviste top, output scientifico | Fotografa bene l’eccellenza scientifica e la produzione di alto livello | Ignora quasi del tutto la didattica, i servizi e la vita da studente |
| Censis & ranking italiani | Italia | Servizi, strutture, borse, internazionalizzazione, occupabilità | Utile per confrontare atenei italiani e capire qualità di servizi e contesto | Non confronta con il resto del mondo; metodologia diversa da anno in anno |
Come leggere una classifica universitaria QS in 5 step
In pratica, come fai a usare un ranking come QS senza perderti tra numeri, punteggi e percentili?
1. Parti dalla tua area di studio
Guardare solo la classifica “globale” può essere fuorviante: un ateneo può essere medio in generale ma eccellente nel tuo corso.
Vai sulla sezione QS by Subject e cerca:
- la disciplina che ti interessa (es. “Medicine”, “Engineering”, “Economics & Econometrics”)
- l’area “Life Sciences & Medicine”, “Engineering & Technology”, “Social Sciences & Management”, ecc.
2. Filtra per Paese e città
Se vuoi restare in Italia, puoi filtrare il ranking per Paese e vedere solo gli atenei italiani. Se invece stai valutando una esperienza all’estero, guarda anche:
- il ranking delle migliori città per studenti (QS Best Student Cities)
- fattori come costo della vita, alloggi, possibilità di lavoro part-time.
3. Confronta i punteggi, non solo la posizione
La differenza tra un’università al posto 120 e una al posto 150 può essere minima. Il numero secco non ti dice quanto sono effettivamente distanti.
Meglio guardare:
- il punteggio totale (es. 63.3 vs 62.1: quasi identici) Top Universities
- gli indicatori specifici: un ateneo può essere forte nella ricerca ma meno nella percentuale di studenti internazionali, o viceversa.
4. Guarda il trend negli anni
Un’università che migliora costantemente il proprio posizionamento negli ultimi 5–10 anni può essere più interessante di una che è stabile o in calo.
Molti atenei (es. Torino, Milano, Bologna, Sapienza) pubblicano sul proprio sito una pagina dedicata ai ranking con grafici e trend nel tempo: è un ottimo modo per capire se stanno investendo davvero in qualità.
5. Incrocia i ranking con le tue priorità personali
Usa le classifiche come bussola, non come “verdetto finale”. Fatti domande del tipo:
- Voglio una forte dimensione internazionale (qs/the) o mi interessano di più servizi, tutoraggio e supporto allo studio (Censis, recensioni studenti, siti come Universando)?
- Mi interessa un ateneo top per ricerca scientifica (Shanghai/THE) o uno che punta su didattica e orientamento al lavoro?
I limiti delle classifiche universitarie (che nessuno ti racconta)
Nonostante siano utili, le classifiche universitarie hanno diversi limiti di cui è giusto essere consapevoli:
- Dipendenza da metriche quantitative
Rank e punteggi si basano su numeri (citazioni, pubblicazioni, percentuali, survey). Ma aspetti come qualità della relazione con i docenti, clima aula, metodo di insegnamento non sono facili da misurare. - Effetto “reputazione”
Alcuni ranking (come QS) si basano molto su sondaggi di reputazione tra accademici e datori di lavoro. Questo avvantaggia le università già famose e rende più difficile emergere per atenei più giovani o periferici. - Distorsioni nella ricerca
Una parte della letteratura critica sostiene che la corsa ai ranking può condizionare le scelte di ricerca (si preferiscono ambiti più “pubblicabili” su riviste indicizzate) e la gestione delle risorse interne. - Forte eterogeneità dei sistemi nazionali
Confrontare un ateneo italiano con uno statunitense o asiatico non è banale: finanziamenti, tasse, governance e ruolo sociale dell’università sono spesso incomparabili.
Conclusione: le classifiche sono uno strumento utile, ma raccontano solo una parte della storia.
Come usare le classifiche per scegliere davvero l’università giusta
In pratica: cosa dovresti fare TU, oggi, se stai scegliendo dove iscriverti?
1. Usa i ranking per creare una “short list”
Parti da 3–5 ranking autorevoli (QS, THE, Censis…) e costruisci una lista di 10–15 atenei che:
- sono forti nel tuo corso di laurea
- hanno un livello decente di servizi e internazionalizzazione
- si trovano in città per te sostenibili in termini di costi.
Se ti interessa la dimensione online, confronta anche le università telematiche riconosciute dal MIUR: su Universando trovi una guida aggiornata alle migliori università telematiche italiane 2025 con criteri di scelta molto concreti.
2. Incrocia ranking + costi + modalità di studio
Un ateneo top in classifica potrebbe essere fuori budget o logisticamente complicato. Prima di innamorarti di una posizione nel ranking, valuta:
- tasse universitarie (comprese riduzioni ISEE e borse)
- costo della vita nella città (alloggio, trasporti, cibo)
- eventuale possibilità di seguire parte dei corsi online o con modalità flessibili.
Su Universando trovi articoli specifici su:
- differenza tra studiare in Italia o all’estero
- ITS Academy come alternativa pratica all’università tradizionale
- università telematiche e costi reali dei corsi online.
3. Guarda il “fit” con il tuo progetto di vita
La scelta non è solo “dove l’università è più alta in classifica”, ma dove tu puoi rendere al meglio:
- preferisci una grande metropoli o una città universitaria più tranquilla?
- ti interessa un ambiente con tante attività internazionali, Erasmus, doppie lauree?
- vuoi lavorare durante gli studi e avere orari flessibili?
Qui le classifiche ti aiutano solo fino a un certo punto: per il resto servono open day, testimonianze di studenti, community online e tool pratici.
FAQ sulle classifiche universitarie
1️⃣ Le classifiche universitarie dicono qual è l’università “migliore” in assoluto?
No. Le classifiche misurano solo alcuni aspetti (ricerca, reputazione, internazionalizzazione, servizi…). L’università “migliore” per te è quella che combina bene qualità accademica, costi, modalità di studio e coerenza con il tuo progetto di vita.
2️⃣ È meglio scegliere l’università più alta nella classifica QS?
Non sempre. Se due atenei sono vicini in classifica, spesso la differenza di punteggio è minima. Ha più senso valutare:
- la qualità del corso specifico
- i servizi agli studenti
- la città, i costi e le opportunità di stage.
3️⃣ Perché un’università è alta in un ranking e bassa in un altro?
Perché ogni classifica usa indicatori e pesi diversi. Una università con ricerca fortissima ma poca internazionalizzazione può andare benissimo in Shanghai Ranking e meno bene in QS o Censis, e viceversa.
4️⃣ I ranking considerano anche le università telematiche?
In genere, i grandi ranking internazionali (QS, THE, Shanghai) si concentrano su atenei tradizionali e di ricerca. Le università telematiche sono più spesso valutate in report nazionali (es. Censis) o guide specializzate, come quelle presenti su Universando.
5️⃣ Come posso usare in pratica le classifiche per decidere dove iscrivermi?
Usale per:
- selezionare una short list di atenei buoni sul tuo corso
- confrontare costI, servizi e città
- approfondire con open day, community e strumenti online (simulazioni, planner, calcolatori di costo).
Le classifiche sono un punto di partenza, non un punto di arrivo.