Recentemente, il governo inglese ha varato una riforma epocale che non mancherà di suscitare polemiche: infatti, grazie ad una sorta di apprendistato, dal 2014 in Gran Bretagna sarà possibile accedere ad alcune professioni altamente qualificate….senza frequentare l’università!! Con questa nuova riforma, chiunque potrà diventare commercialista, avvocato, ingegnere edile, revisore dei conti o manager assicurativo…….senza bisogno di una laurea, ma semplicemente formandosi “sul campo”. Ad annunciarlo è stato il Ministro inglese per la Formazione, Matthew Hancock, che ha affermato a riguardo: “L’università non è certamente alla portata di tutti, ma non vedo perché non si debba poter ottenere la stessa qualifica professionale data da una laurea“. Questa iniziativa, secondo il governo inglese, è figlia dalla crisi economica che ha colpito un pò tutto il mondo, comprese le università più prestigiose della Gran Bretagna, come quelle di Eton, Oxford e Cambridge, ma anche (e soprattutto) gli studenti che vogliono accedervi! In particolare, l’anno scorso la media delle tasse universitarie delle università inglesi è salita fino alla cifra record di 9.000 sterline annue! Questo, naturalmente, ha causato un forte calo del numero degli iscritti di ben 57.000 unità! Quindi, è anche a causa di questi dati allarmanti che è nata l’idea di poter diventare ingegneri o avvocati senza bisogno di una laurea, ma solo attraverso un “addestramento al lavoro”, come già si faceva per le professioni di artigiani, disegnatori tecnici e odontotecnici.
Prima di questa riforma, nel Regno Unito per diventare avvocati o ingegneri era necessario frequentare per 3 anni l’università e poi frequentare un ulteriore corso di qualificazione. Invece, dal 2014, sarà possibile raggiungere lo stesso grado di conoscenze senza il conseguimento obbligatorio di una laurea, ma basterà effettuare un “training” (una sorta di tirocinio) al lavoro. Per favorire questa iniziativa, il governo inglese ha già stanziato ben 25 milioni di sterline per finanziare una trentina di aziende che vorrebbero aderire al progetto. Il ministro Hancock, ha altresì affermato che “per troppo tempo nel nostro Paese si è favorita una discriminazione tra l’apprendimento accademico e la pratica professionale, consentendo a Paesi come la Germania di superarci nella corsa globale per l’eccellenza in campo tecnologico“. Tra le aziende che vogliono aderire al progetto vi è anche la Pricewaterhouse Cooper, una famosa società di consulenza e di revisione contabile, ma anche la Balfour Beatty Construction e la BPP Law School, una delle più importanti scuole di formazione professionale legale nel Regno Unito. Ma, come era preventivabile, la decisione del ministro sta dividendo l’opinione pubblica inglese: mentre le associazioni di categoria si mostrano favorevoli all’iniziativa, dagli atenei della Gran Bretagna sono piovute molte critiche (come era logico pensare!). La classe politica, invece, è stata molto cauta sull’argomento, con molti esponenti che hanno invitato gli studenti a non sottovalutare “l’importanza di una formazione universitaria più approfondita e completa”.
E voi cosa ne pensate a riguardo?
Marco
Penso che sia giustissimo.
E’ tutta la vita che lavoro con laureati in ingegneria, molti dei quali non hanno la benché minima parvenza, dote e attitudine alla professione di Ingegnere.
Si dovrebbe ricordare che un laureato in Ingegneria non è per forza un Ingegnere, è solo un laureato in ingegneria. Per esser ingegnere non bastano i 30 esami che ti sei fatto, devi dimostrarlo con i fatti. Io ho visto valanghe di diplomati che erano molto più ingegneri di laureati in ingegneria.
Luciano Bacco
Forse si tratta di questo. La cosa mi sembra un pò più complessa !
http://www.engc.org.uk/engineering-gateways