L’Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) ha introdotto dal 30 Gennaio 2013 un sistema di valutazione dei docenti e dei corsi, che riguarderanno le modalità di raccolta dei dati e i soggetti interpellati. Nello specifico, i questionari somministrati agli studenti e ai docenti sono sette, che vengono distribuiti in diversi momenti dell’anno accademico. Secondo quanto stabilito dall’ANVUR, superati i 2/3 di ciascun corso, hanno diritto a compilarlo gli studenti che hanno frequentato almeno il 50% delle lezioni. Una seconda scheda di valutazione è destinata ai non frequentanti o a quanti hanno preso parte a meno del 50% delle attività didattiche. Ad inizio anno, sono poi interpellati quelli che nell’anno precedente hanno avuto una frequenza pari ad almeno il 50% dei corsi, mentre un diverso questionario sarebbe destinato a quelli che sono stati presenti in misura minore o che non lo sono stati affatto! Un’altra scheda è poi destinata ai laureandi e altri tre moduli di valutazione sono rivolti ai laureati da uno, tre e cinque anni. Infine, come accennato prima, vi è anche la novità del questionario destinato ai docenti: in pratica, si tratta di una auto-valutazione del proprio operato!! Ma di questo ne parleremo fra poco.
I questionari di valutazione hanno già fatto le loro prime “vittime”, ma sono stati anche utili per dare il giusto riconoscimento ad alcuni docenti che si sono distinti per serietà e professionalità. Nello scorso mese di Settembre ha suscitato molto scalpore la notizia di due professori a contratto, titolari di un insegnamento nel corso di laurea magistrale in Economia e Finanza dell’Università di Padova, a cui non è stato rinnovato il contratto a causa dei giudizi negativi ricevuti da parte degli studenti nei questionari di valutazione! La motivazione principale di tale “bocciatura” è data dal fatto che i due docenti si presentavano spesso in ritardo alle lezioni, sostenevano alcuni colloqui al bar e fossero difficilmente reperibili!! La notizia si diffuse in un attimo, anche grazie ai social network, dove si parlò addirittura di una grande vittoria studentesca! Secondo il direttore del dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, Francesco Favotto, “è stata una decisione ragionata, in base ai questionari degli studenti ma anche per altri importanti motivi”. Affermazione che però non coincide del tutto con le decisioni del Consiglio di ateneo che si tenne a fine Agosto, dove il rinnovo del contratto dei due docenti appariva come poco più di una formalità! Alla fine prevalse quindi il parere negativo dei Rappresentanti degli Studenti: ciò dimostra l’utilità e l’influenza che hanno ora questi questionari sulla carriera accademica di un docente e il nuovo potere acquisito dal corpo studentesco! Al contrario, se il professore è gradito agli studenti, merita di essere premiato. Partendo da questo assunto, recentemente gli atenei di Genova e Venezia hanno deciso di premiare i docenti che hanno ricevuto i giudizi migliori nei questionari di valutazione compilati dagli studenti. Le università di Genova e Venezia, infatti, premieranno i migliori docenti in due modi differenti. Il rettore dell’ateneo genovese, Giacomo Deferrari, ha cercato di sfruttare le possibilità offerte dalla legge Gelmini, legando gli scatti di anzianità ai meriti. In questo modo, 1/3 dell’aumento della busta paga dei docenti dipenderà dalla loro produzione scientifica, 1/3 dalle capacità organizzative e 1/3 dalla didattica. E, per quest’ultimo elemento, i giudizi degli studenti risultano ora fondamentali e determinanti! Alla Cà Foscari di Venezia, invece, il prossimo 20 Ottobre il rettore Carlo Carraro premierà, oltre ai tre studenti migliori di ciascun corso di laurea, anche i tre docenti più graditi ai propri iscritti. Per ciascuno di loro è previsto un assegno di ben 4.000 Euro (in pratica, una mensilità!). Inoltre è previsto un quarto premio di 8.000 Euro per chi presenterà i migliori progetti riguardanti l’innovazione e la trasversalità della didattica, fondamentali per il rinnovamento dell’insegnamento. Per stabilire quali professori fossero meritevoli di ricevere il premio, sono stati considerati precisi parametri come la chiarezza delle spiegazioni, la capacità dei professori di stimolare l’attenzione dei propri allievi e la loro disponibilità.
Critiche
Ma, come per ogni novità introdotta in questo paese, le critiche a questa innovazione non si sono fatte attendere! Oltre ad alcuni punti che lasciano perplessi riguardo all’efficacia di questo sistema di valutazione (come il fatto che alcune delle domande rivolte ai docenti presuppongano che questi esprimano un giudizio su sé stessi!!), il CUN (Consiglio Universitario Nazionale) ha denunciato anche un’inutile aumento della burocrazia. Tuttavia, il “problema” principale è che molti docenti non gradiscono “il potere” che stanno acquistando gli studenti grazie ai questionari di valutazione! Come dichiarato recentemente da un docente della Statale di Milano, “per fermare questa valutazione dal basso, molti colleghi anziani invocano la privacy, perché vogliono difendere il loro diritto di poter fare una cattiva lezione!!”
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