Come abbiamo detto molte volte, prima di proseguire gli studi bisognerebbe valutare con attenzione a quale università e a che facoltà iscriversi. Soprattutto per quelli che sognano un futuro lavorativo che dia loro la speranza di poter navigare nell’oro, un giorno! E anche se il paragone fra università e ricchezza potrebbe suonare a molti come banale e superficiale, quello che andremo a vedere più avanti ci aiuterà a capire quanto nella propria carriera accademica la scelta dell’ateneo giusto possa fare davvero la differenza. A questo proposito, l’Istituto di ricerca WealthInsight, in collaborazione con la rivista Spear’s, ha recentemente stilato un Rapporto in cui classifica le università che formano più Paperon de’ Paperoni al mondo. L’indagine, condotta su 70.000 miliardari di 200 Paesi, pone ai primi posti (e non è una novità!) le università americane e britanniche. Ma anche il nostro paese riesce ad entrare in questa classifica.
Il podio è tutto made in Usa: i primi due posti sono occupati da Harvard (ateneo e Business School) mentre al terzo posto troviamo la Stanford University. Ma tutte le prime dieci posizioni sono occupate dal sistema universitario anglosassone. Al quarto posto segue la University of California, al quinto la Columbia e al sesto Oxford. Il prestigioso MIT di Boston occupa il settimo posto mentre all’ottavo si piazza la New York University. Chiudono la top ten Cambridge e University of Pennsylvania. La prima eccezione si trova in 13° posizione, con la francese INSEAD (acronimo di Institut Européen d’Administration des affaires). E gli atenei italiani? A differenza degli anni precedenti, quest’anno troviamo due atenei del Bel Paese in questa speciale classifica: la Bocconi si piazza in 24° posizione, mentre la Sapienza di Roma in 90°). Da notare come l’università milanese sia riuscita addirittura a surclassare altri istituti molto prestigiosi, come la London School of Economics (27°).
Facoltà Da Scegliere
Lo studio condotto da WealthInsight ha riguardato anche le facoltà più scelte dai “ricconi”. A quanto pare, la scelta migliore per aumentare le probabilità di diventare milionario è ingegneria: la formazione tecnica, infatti, sembra aver definitivamente surclassato quella economica, tipica delle business school o degli Mba, così come quella in giurisprudenza o in scienze politiche. Tuttavia, spiega WealthInsight, “molti ingegneri non sono di fatto ingegneri, ma imprenditori“. A ben pensare, molti imprenditori famosi nonostante avessero conseguito lauree in giurisprudenza, hanno poi allargato i propri orizzonti alla finanza. In un mercato sempre più tech come quello attuale, non c’è da meravigliarsi se a diventare più gettonati siano indirizzi come quello informatico o quello dell’ingegneria informatica.
Altro mito che sembrerebbe cadere è quello del self-made man! Dallo studio è emerso infatti che solo l’1% dei ricconi intervistati può vantare di essere riuscito ad accumulare un sostanzioso patrimonio senza aver conseguito l’agognata laurea. Insomma, esempi come quelli di Mark Zuckerberg, Bill Gates o il compianto Steve Jobs rappresentano ormai una strettissima minoranza.
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