L’Italia perde due posizioni rispetto al 2009, scendendo dalla 72° alla 74° posizione nella classifica dei Paesi esaminati nello studio “Global gender gap report 2010” realizzato dal World economic forum, che colloca il nostro Paese nella percentuale (il 14 per cento) di quegli Stati che hanno registrato un peggioramento nelle differenze di genere rispetto al passato.


Il restante 86 per cento vanta invece un miglioramento della condizione femminile rispetto agli anni precedenti. L’ambito che ci vede maggiormente penalizzati è l’accesso e l’opportunità lavorativa delle donne nel mondo del lavoro: considerando solo questo parametro, l’Italia scende in 95° posizione (su 134 Paesi); l’occupazione maschile si aggira infatti intorno al 74 per cento, l’occupazione femminile solo al 52 e si riduce al 33 per cento se si prendono in esame le posizioni di comando. Differenze significative emergono anche dal confronto dei salari destinati alle donne, notevolmente inferiori rispetto a quelli dei colleghi uomini. Un settore lavorativo che vede invece spiccare l’occupazione femminile italiana è quello educativo e pedagogico.
Si conferma vincitrice della classifica delle “quote rosa” l’Europa del Nord, con l’Islanda al primo posto per il secondo anno consecutivo, seguita da Norvegia e Finlandia.