Dopo quello per l’Università, potrebbe essere introdotto a breve il cosiddetto “Erasmus per il lavoro”. Almeno secondo quanto detto ultimamente dal premier Enrico Letta. Si tratterà di un progetto destinato “ai giovani che escono dalla scuola superiore e che desiderano avere un primo contatto con il mondo di lavoro“. In pratica, questo progetto dovrebbe essere una sorta di evoluzione del precedente “Your First Eures Job” (Il tuo primo lavoro Eures). Per chi non lo sapesse, “Your first Eures job” è un programma di lavoro della mobilità dell’Unione Europea per aiutare i giovani a trovare lavoro e per aiutare le aziende a trovare lavoratori. E’ nato con lo scopo di mettere in contatto i giovani in cerca di lavoro con le offerte di aziende in tutta Europa.

progetto erasmusQuesto interessante progetto, era già considerato come un “Erasmus delle assunzioni” basato su tre cardini: giovani, aziende o datori di lavoro e servizi per l’impiego. Al programma, possono partecipare tutte le aziende ma il sostegno economico è destinato dall’UE solo a quelle che hanno meno di 250 dipendenti. Funziona così: se e quando si ritiene che vi siano concrete prospettive di inserimento lavorativo, i giovani che partecipano al programma riceveranno un contributo per sostenere un colloquio (per il 2012-2013, si parla di una cifra fra i 200 e i 300 euro), in base alla distanza (maggiore o minore di 500 km) dal proprio luogo di provenienza e anche un contributo per l’eventuale trasferimento una volta assunto. Questa seconda cifra, chiaramente, sarà diversa in base al paese di destinazione: si va dai 600 euro previsti per la Bulgaria, ai 1.200 per la Danimarca. A queste condizioni, davvero niente male! Tuttavia, il governo ha qualcosa di più ampio ed articolato in mente: puntare molto sulla formazione. L’obiettivo ambizioso proposto dal presidente Letta è quello di “integrare” il lavoro nell’Erasmus tradizionale, creando una cooperazione tra scuole, università e agenzie del lavoro che possa aiutare i giovani a studiare e formarsi all’estero, con la prospettiva di trovare un’occupazione nel paese dove ci sia maggiore offerta. Obiettivo certamente ambizioso, ma interessante e fattibile anche perché ultimamente l’UE sta investendo molto in progetti del genere: per il 2014, infatti, si prevede un aumento del 70% delle risorse e un ampliamento dei contenuti. A tal proposito, dal prossimo anno, partirà “Erasmus for All“, che avrà un budget (già stanziato) pari a 19 miliardi di Euro! Questo nuovo progetto, in pratica, rappresenta una fusione di quelli esistenti (come il Comenius e il Leonardo da Vinci) e, secondo la Commissione Europea, avrà un target potenziale di 5 milioni di beneficiari. Iniziando dagli studenti delle scuole superiori, che avranno la possibilità di studiare in almeno due istituti esteri e ottenere un cosiddetto “diploma comune“.

Conclusioni

Quindi, stiamo per assistere ad una sorta di evoluzione dell’Erasmus, tramite l’incentivazione degli scambi fra paesi al fine di migliorare l’occupazione. Questo anche grazie ad una serie di iniziative formative come i progetti di volontariato giovanile all’estero, le borse di mobilità per gli studenti universitari, alcune misure per favorire la creazione di una rete di conoscenze, l’innovazione e l’imprenditorialità.