Piccola guida alle università più economiche

Esistono molte classifiche che valutano gli atenei italiani, che ne definiscono la qualità di formazione e servizi. Per la scelta dell’università da frequentare, però, esiste ora una nuova analisi, eseguita da Federconsumatori, che definisce le università più economiche d’Italia per quanto riguarda le tasse universitarie.

Costi delle Università

Negli ultimi 5 anni si è registrato un aumento generale delle tasse universitarie, ma le differenze tra gli atenei sono molto nette e marcate. Un primo dato riguarda la differenza tra Nord e Sud: le università del meridione sono infatti più economiche. L’Università Aldo Moro di Bari è in assoluto la più economica d’Italia, nonostante gli incrementi, seguita dal Politecnico di Bari.

costi delle università

Per fare alcuni esempi, una facoltà umanistica o tecnica nel Sud Italia costa meno rispetto a una Laurea in Medicina a Milano.

Una laurea in Ingegneria all’Università Federico II di Napoli può costare al massimo 1432 euro l’anno, mentre Medicina all’Università Bicocca di Milano può arrivare fino ai 3000 euro.

L’Università di Parma è tra le più care d’Italia, con circa il 71% in più rispetto ad altri atenei, anche per le fasce di reddito più basse: 740 euro per una facoltà umanistica e 865 per una facoltà scientifica.

All’Università La Sapienza di Roma, invece, si parte da un minimo di 330 euro per la fascia bassa di reddito, fino a un massimo di circa 2000 euro all’anno.

Oltre alle tasse universitarie, la Federconsumatori analizza anche il costo della vita, che al Nord risulta più alto di circa l’1,3% in più. Ovviamente il costo di un alloggio incide molto sul bilancio degli studenti fuorisede: in media ogni studente spende circa 4.982 euro all’anno per una stanza singola o 3.756 per un appartamento condiviso.

Anche il costo dei testi universitari incide sul bilancio: la media generale è di circa 454 euro all’anno. I testi delle facoltà umanistiche hanno un costo superiore a quelli delle facoltà scientifiche di circa il 17%.

Nel complesso, quindi, una matricola che si trova ad affrontare la scelta del proprio futuro non deve tenere in considerazione solo dati qualitativi, didattici e attitudinali, ma anche molti fattori legati agli aspetti economici, soprattutto se inizierà un percorso da fuori sede.

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