L’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di avvocato è tanto temuto quanto criticato! Questo perché la maggior parte degli addetti ai lavori lo ritiene non idoneo per selezionare effettivamente i giovani laureati più preparati (ovviamente dopo aver superato prima la prova scritta e dopo alcuni mesi anche una verifica orale). Che lo si ami o lo si odi, sta di fatto che si tratta di un passaggio obbligato per gli aspiranti avvocati. A questo proposito, è mia intenzione darvi oggi alcuni utili suggerimenti per preparare questo esame e senza spendere troppi soldi! Vediamo come fare. Quando si studia per questo esame, molti scelgono di fare una preparazione più accurata ed approfondita e chi invece, non avendone il tempo (magari perché ha un lavoro), sceglie di studiare esclusivamente il fine settimana o, comunque, nel tempo libero. Ad ogni modo, il mese di Novembre è quello più importante per studiare ed esercitarsi in vista dell’esame (a Dicembre): l’importante è sfruttare bene il tempo a propria disposizione e non arrivare alla prima prova scritta stanchi, sia fisicamente sia psicologicamente. Innanzitutto, il materiale utile per la preparazione dell’esame di avvocato è il seguente:
- codici commentati;
- manuale o compendio di diritto privato, penale, processuale;
- massime e sentenze;
- pareri svolti;
- tracce da svolgere;
- schemi di atti civili, penali, amministrativi.
Nella fase di preparazione, la spesa più grande da sostenere (obbligatoriamente!) è l’acquisto dei codici commentati dell’ultimo anno: il loro costo è elevato, quindi è meglio sfruttarli al massimo utilizzandoli già per allenarsi alla redazione di pareri sia “fatti in casa” sia alle scuole forensi. Manuali e compendi, invece, sono sì utili…..ma non necessari per un ripasso o comunque un’infarinatura generale della materia. Ma è anche vero che uno studio molto approfondito potrebbe rivelarsi faticoso e del tutto inutile! Per evitare questa spesa, potete fare così: farveli prestare da amici, parenti o conoscenti che hanno già sostenuto l’esame, oppure utilizzare i manuali universitari (se non sono troppo vecchi, mi raccomando!). In seguito, per imparare a fare un ragionamento giuridico e logico che parta dall’analisi degli istituti generali e arrivi alla soluzione del caso concreto (perché all’interno del parere le due parti devono avere una lunghezza equivalente e proporzionata), sarebbe molto utile dedicare del tempo alla lettura delle sentenze di legittimità, ma anche di merito, degli ultimi anni. Ricordate che queste operazioni vanno fatte e sono a vostra discrezione: l’importante è non limitarsi alle massime dell’ultimo anno, ma focalizzare la vostra attenzione anche alle pronunce degli anni precedenti, perché potreste trovarvele nelle tracce dello scritto! A questo proposito, vi consiglio di sfruttare i vari siti internet giuridici, ma anche le riviste di giurisprudenza e le banche dati del proprio dominus. Per quanto riguarda le risorse online, vi potrebbe essere molto utile dare un’occhiata ai siti Diritto Semplice, Altalex, Cassazione e la rivista online Diritto Penale Contemporaneo. Infine, potrebbe risultare utile consultare un libro di pareri svolti, ma non è del tutto indispensabile: su internet si trovano ormai svariate tracce-tipo per fare un pò di allenamento. Ricordatevi sempre di utilizzare i codici che si porteranno all’esame per familiarizzare con loro e, soprattutto, con il loro indice analitico.
Consigli Utili
- Non preoccupatevi di dedicare anche mezz’ora in più nella scelta della traccia. Non c’è niente di peggio di arrivare a quattro ore dall’inizio della prova ed accorgersi che sarebbe stato meglio scegliere l’altra traccia! A questo proposito, da qualche anno le tracce vengono create sulla falsariga di una sentenza di Cassazione.
- Non date mai ascolto alle voci di corridoio, prima e durante l’esame. Anzi. Se durante la prova vi arrivano suggerimenti che vanno contro quello che state scrivendo e pensando, prima di fidarvi ricordatevi che nella maggior parte dei casi non più del 30% dei candidati supera le prove scritte. Questo vuol dire che sette volte su dieci, avrete a che fare con una persona che non sa di cosa parla! Quindi, meglio diffidare. Al contrario, ascoltate solo i suggerimenti di persone che ritenete affidabili e preparate.
- Durante la prova scritta, ricordate che dovete scrivere concentrandovi esclusivamente sulle aspettative del vostro eventuale (e futuro) cliente, che è il destinatario naturale del parere dell’avvocato. E ad un cliente, di certo non farebbe piacere ricevere dei documenti pieni di termini incomprensibili ai più e aperti a mille possibili soluzioni finali!! Nessuno vorrebbe un avvocato simile! Il cliente vuole soluzioni ed argomenti certi, sicuramente non disdegna qualche approfondimento e richiamo che fondino il parere, ma di certo pretende chiarezza e semplicità espositiva (senza scadere nella faciloneria e superficialità) e conclusioni utili per una soluzione concreta al problema sottoposto.
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