Il programma di scambio studentesco dell’Unione Europea (ERASMUS) è ormai defluito in un grande deficit di bilancio e potrebbe non essere più essere in grado di finanziare gli studenti che studiano all’estero a partire dal prossimo gennaio. Infatti, la crisi economica mondiale ha colpito anche una delle iniziative più popolari tra gli studenti di tutta Europa. Il programma Erasmus, che ogni anno coinvolge migliaia di universitari, è a rischio. Non ci sono più soldi nelle casse dell’Ue per poter continuare a finanziarlo fino alla fine del 2012: mancano ben 400 milioni di euro! “C’è un problema e sicuramente qualcosa dovrà essere fatto“, ha detto Dennis Abbott, portavoce della Formazione della Commissione Europea. Ha aggiunto inoltre che questo “non è un problema a breve termine, in quanto la Commissione ha già trasferito circa il 70% del finanziamento Erasmus per l’anno accademico 2012-13 alle agenzie nazionali che distribuiscono i fondi. Inoltre, nella maggior parte dei casi, gli studenti ricevono la maggior parte dei loro finanziamenti Erasmus in anticipo, alcuni anche l’80% della somma!” Tuttavia, come dice lo stesso Abbott, c’è bisogno di un rapido accordo per il futuro.
I capi di governo europei, tra cui il premier inglese David Cameron, il presidente francese Francois Hollande e il cancelliere tedesco Angela Merkel, hanno insistito sul fatto che tutta l’UE abbia dovuto investire di più in istruzione e ricerca di quanto abbia fatto fino ad ora! Ma il Fondo Sociale Europeo è in bancarotta e non può rimborsare gli Stati membri. Ora in crisi entrerà il progetto Erasmus, ma poi ad entrare in crisi potrebbero essere i fondi destinati alla Ricerca e allo Sviluppo! La Commissione Europea, giorni fa, ha fatto sapere che presenterà un Bilancio di emergenza “per garantire che il programma Erasmus e il Fondo sociale europeo possa continuare a soddisfare i pagamenti per le sovvenzioni“. Tuttavia, ogni tipo di finanziamento ha bisogno prima dell’approvazione dei governi membri e del Parlamento europeo.
Il programma Erasmus, che finanzia gli scambi degli studenti universitari all’interno della UE, è stato utilizzato da oltre 2,2 milioni di studenti da quando è stato lanciato nel 1987 e ha un budget annuale di € 450 milioni (582 milioni di dollari). Purtroppo, la maggior parte dei 27 governi degli Stati membri dell’UE devono oggi affrontare difficili condizioni economiche, con molti di loro che sono già in recessione. Sette paesi, Austria, Gran Bretagna, Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi e Svezia, hanno rifiutato di accettare proposte della Commissione Europea di aumentare la spesa nel bilancio 2013 del 6,8% (pari a € 9 miliardi) a € 138 miliardi, mentre la Finlandia, la Francia e la Germania hanno chiesto di ridurre la spesa di € 5 miliardi entro l’anno prossimo. Gli studenti europei hanno invitato la Commissione a risolvere i problemi di bilancio prendendo i soldi da tutti quei finanziamenti più “sotto-utilizzati” e inutili dell’UE. Karina Ufert, presidente dell’Unione degli Studenti Europei, ha detto che c’era la necessità di una soluzione a lungo termine per proteggere i fondi per gli studenti Erasmus. Ha chiamato così i membri dell’UE a riconoscere l’importanza dei programmi europei di mobilità degli studenti quando sarà arrivato il momento di decidere sul prossimo quadro pluriennale finanziario, dal 2014 al 2020. Al fine di assicurare il finanziamento dei fondi europei, tra cui il programma Erasmus, il Consiglio dei ministri e il Parlamento europeo dovranno necessariamente apportare modifiche al bilancio. Ma questo non è ancora avvenuto, minacciando di fatto le future borse di studio ERASMUS. Il primo ministro francese Jean-Marc Ayrault ha detto in proposito qualche giorno fa che “in un contesto di crisi e di disoccupazione di massa, l’istruzione e la formazione per tutta la vita sono l’investimento più sicuro per il futuro“. In una strenua difesa del programma Erasmus e degli investimenti in materia di istruzione, Ayrault ha detto all’Assemblea nazionale che “la Francia vuole offrire a tutti gli europei, qualunque sia il loro livello di abilità, la possibilità di formarsi in un altro paese dell’UE. Oggi, l’Europa spende solo l’1% del suo bilancio per l’istruzione e la formazione. Il mio governo richiederà un aumento significativo di tale percentuale. Così i fondi per il programma Erasmus dovrebbero essere fortemente aumentati e ne dovrebbero beneficiare un maggior numero di studenti, in particolare quelli provenienti da famiglie a basso reddito.”
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