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Quante volte abbiamo sentito dire che i notai di oggi sono figli di notai, che a loro volta erano figli di notai e così via. Certo, in gran parte si tratta di un mestiere che viene “tramandato” di generazione in generazione, ma esiste chiaramente l’opportunità per chiunque di intraprendere questa interessante e remunerativa carriera. Possiamo definire il notaio come una figura professionale che è una via di mezzo fra il pubblico ufficiale e il libero professionista: la sua funzione consiste nel redigere degli atti ufficiali tra “vivi” (come la compravendita di una casa o di un terreno) o di “ultima volontà” (come un testamento) attribuendo loro pubblica fede, conservandone il deposito e rilasciando loro le copie, i certificati e gli estratti. Ma…come si fa a diventare notai? Tanto per cominciare, è ovviamente richiesta una laurea in Giurisprudenza, ma anche il superamento di un concorso bandito dal Ministero della Giustizia. Molti neo-laureati in giurisprupenza aspirano ad esercitare la professione di notaio, ma il concorso per accedere alla professione è considerato unanimamente il più difficile d’Europa! Infatti, su una media di 2000 candidati, meno del 10% riesce a superarlo!! Il motivo di tale difficoltà sta nel fatto che la preparazione al concorso è lunga e dura e richiede anni di sacrificio (in media, dai 4 agli 8 anni di studio!). Chiaramente, di metodi per prepararsi ne esistono molti ed egualmente efficaci! Nell’articolo di oggi, però, vi voglio proporre un ottimo metodo che consente di prepararsi al meglio per superare il concorso: ma, tengo a precisare, questo non vi assicurerà di vincerlo (se fosse così, lo farebbero tutti e tutti lo avrebbero già superato!), ma è solamente uno schema riassuntivo dei vari metodi che, in questi anni, mi sono stati suggeriti da tutte quelle persone che sono riuscite a diventare dei notai.
1. Tirocinio
Gli aspiranti notai sono obbligati a svolgere un periodo di praticantato presso uno studio notarile per un periodo di almeno 16 mesi, così da iniziare a prendere confidenza con la professione futura con fascicoli dai quali estrapolare quel che viene definito un “atto notarile”: esso può consistere in un atto “inter vivos” (ad esempio, una compravendita), un atto “mortis causa” (un testamento) o un atto di diritto societario (redazione di un verbale dell’assemblea di una società di capitali qualsiasi). Fino a qui, non si dovrebbero riscontrare particolari problemi perchè, con il passare del tempo e la giusta guida, l’aspirante notaio riuscirà sicuramente a capire tutti i “segreti” della compilazione. Anche se, trovare un notaio disponibile a farvi fare praticantato non è assolutamente facile, anche perchè spesso gli studi sono “pieni” dei parenti del notaio stesso! Quindi è consigliabile frequentare le Scuole di Specializzazione alle professioni legali presenti in molte città.
2. Ripasso
Il futuro notaio, dovrà anche (e necessariamente!) tornare a rivedere i suoi “vecchi studi” universitari e ricominciare a ripassare/studiare tutti quei concetti e nozioni che ormai credeva di aver ben immagazzinato nel proprio intelletto! Per fare questo, dovrà scoprire quello che, secondo il suo punto di vista, è il migliore e più completo testo universitario presente sul mercato per quanto riguarda lo studio del diritto privato.
3. Manuali di diritto
Poi, per approfondire quei concetti base, l’aspirante notaio dovrà integrarli con lo studio di manuali ancor più dettagliati e specifici, come ad esempio quelli dedicati all’analisi dottrinaria e giurisprudenziale degli innumerevoli istituti ricompresi nel diritto privato/civile. Dopo aver fatto questo, si può tranquillamente passare a quello che più propriamente rappresenta il primo passo verso la preparazione finale del concorso.
4. Manuali notarili
Una volta che avrete finito il ripasso di determinati argomenti giurisprudenziali, dovrete necessariamente procurarvi un manuale di analisi della forma notarile (vi consiglio quelli del Santarcangelo e quello del notaio L. Genghini), ed integrarli con un vero e proprio formulario (cioè un testo in cui troverete tutte le varie formule che il notaio utilizzerà nella compilazione di un atto). Poi, lo studente dovrà studiare attentamente quei manuali prettamente “notarili” (quelli del Capozzi sono i più validi): vale a dire, quei testi dedicati alla materia degli atti inter vivos, mortis causa e, infine, di quelli riguardanti il diritto societario (usate quelli che vi verrano consigliati dagli stessi notai).
5. Pratica
Dopo aver fatto tutto questo, si passerà alla parte “pratica”, ossia esercitarsi alla compilazione di un atto notarile: per far questo e per mantenervi il più possibile allenati ed aggiornati con le nuove normative, vi consiglio di frequentate almeno due scuole nel periodo antecedente lo svolgimento del concorso. Dopo ciò, sarebbe anche opportuno consultare una rivista notarile (come “La Rivista del Notariato” e “Il Notariato“) perchè, nella maggior parte dei casi, il tema che vi sarà dato alle prove scritte riguarderà argomenti di cui le riviste notarili trattano sicuramente. Ovviamente, cercate anche di consultare un codice civile aggiornato.
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