Entro la fine dell’anno i laureati entrati nel mercato del lavoro saranno oltre 68.800, superando le assunzioni dei dottori del 2009 di 6.400 unità; addirittura i diplomati saranno 243.000, 20.900 più dello scorso anno. Questo il risultato di un’indagine di Unioncamere (Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati del Sistema Informativo Excelsior 2010-2006) presentata alla Fiera di Verona, al salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro.
Negli ultimi quattro anni in Italia le richieste di assunzione per i laureati da parte delle aziende sono aumentate del 15,8%, passando dall’8,5% sul totale delle assunzioni previste nel 2006 al 12,5% nel 2010. In termini assoluti, ciò significa circa 10 mila posti di lavoro in piu’ per chi e’ in possesso del titolo di laurea. E tra il 2009 e il 2010 le previsioni di assunzione per chi e’ in possesso di questo titolo di studio crescono del 10,2%.
Le imprese sono sempre più orientate ad elevare la qualità dei profili professionali, tanto da richiedere, insieme al titolo di laurea, anche un’esperienza di lavoro. Le aziende, infatti, nel 66% delle assunzioni previste per i laureati e nel 60% di quelle per i diplomati considerano indispensabile una precedente esperienza lavorativa, anche sotto forma di stage: per un laureato l’aver svolto un’esperienza di lavoro già durante gli studi costituisce una corsia preferenziale per il suo ingresso nel mondo del lavoro. In realtà sono solamente il 31% dei laureati e il 27% dei diplomati ad aver maturato un’esperienza di lavoro durante gli studi. Questo rende più difficoltosa la ricerca delle figure professionali da parte delle aziende, che, per l’ingaggio di un laureato in ingegneria civile e ambientale o nell’indirizzo politico-sociale, impiega in media più di 5 mesi.
Alcune figure, quali sviluppatori di software e addetti al marketing, sono poi considerate quasi“introvabili”.
I laureati piu’ richiesti dalle imprese sono quelli in facolta’ di economia (20.030 richieste) o ingegneria (20.060), che raggiungono quasi il 60% delle nuove assunzioni. Cultura e ricerca faticano invece a trovare collocazione: in un anno diminuiscono le richieste per i laureati in lettere (-38,9%), in architettura (-35,6%), biologia ed agraria (-7,8% e – 25%).
Per i diplomati le aziende rendono nota la difficoltà nel reperire figure provenienti dagli istituti tecnici e professionali, soprattutto per l’indirizzo legno-mobile, quello tessile-abbigliamento e quello meccanico, il più numeroso in valore assoluto e che dovrebbe contare oltre 9.000 assunzioni. Le figure più ricercate tra i diplomati provenienti da questi istituti sono quelle commerciali (commessi di negozio,addetti alle vendite nella grande distribuzione e negli esercizi commerciali), che presentano peraltro anche una percentuale di difficoltà di reperimento piuttosto alta, seguite dai profili legati all’amministrazione e alla contabilità e dagli addetti ai servizi di pulizia.
Per quanto riguarda le competenze ritenute importanti, se non fondamentali per l’assunzione, figurano la capacità di lavorare in gruppo e il problem solving, saper svolgere con autonomia e responsabilità i compiti assegnati, collaborare in un team e saper gestire i rapporti con la clientela.
”In questo momento fra crisi e ripresa- ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio che ha realizzato lo studio – abbiamo il dovere di sostenere i giovani in cerca di un lavoro, e l’incontro fra la domanda e l’offerta di occupazione”.
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