Se studiare all’estero costituisce un’esperienza formativa e culturale importante, fare un tirocinio in un’azienda straniera diventa un valore aggiunto anche per la propria carriera professionale.
Per questo è ormai attivo per il quarto anno consecutivo l’Erasmus Placement, un programma di mobilità europea per stage dedicati agli studenti universitari, inserito all’interno del Lifelong Learning Programme (LLP).
Il tirocinio può essere svolto presso aziende pubbliche o private ubicate in uno degli Stati aderenti al progetto Erasmus (i Paesi della comunità europea più Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Turchia).
Per scegliere l’attività a cui si decide di partecipare esistono due diverse modalità: è possibile concorrere al bando pubblicato dalle università in cui vengono proposte le aziende partner dell’iniziativa, oppure proporre autonomamente alle università il proprio piano Erasmus Placement, previa verifica disponibilità dell’azienda individuata a collaborare al progetto.
Una volta avviato lo stage, lo studente riceverà tramite il proprio ateneo una borsa comunitaria di circa 500 euro mensili per tutta la durata del periodo di tirocinio (dai tre ai sei mesi). Possono partecipare tutti gli studenti che frequentano almeno il secondo anno di università, sia nel corso di laurea triennale che specialistico.
A seconda dei regolamenti e dei piani didattici vigenti nei diversi atenei, l’Erasmus Placement può valere come tirocinio curriculare, può essere riconosciuto ex post come tirocinio curriculare o in qualità di crediti aggiuntivi non utili per conseguire la laurea.
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