Secondo un’indagine recentemente pubblicata da ISTAT, tre laureati su quattro (73,2%) trovano lavoro entro tre anni dalla laurea, sia che si tratti di una laurea specialistica o vecchio ordinamento, sia di una laurea triennale.
Solo la metà dei diplomati lavora (il 52,6%) entro i tre anni dal conseguimento del diploma, il 14,8% e’ in cerca di un’occupazione, mentre il 29,9 si dedica esclusivamente agli studi universitari. A trovare più facilmente un’occupazione sono i diplomati in ambito professionale (75,5%) e tecnico (62,7%), mentre poco più di un quarto dei liceali (26,8%) lavora dopo tra anni dalla maturità.
Il numero degli occupati uomini supera quello delle donne di quasi 15 punti percentuali (60% cento contro 45,3%) ma bisogna anche ricordare che le donne che scelgono di proseguire gli studi dopo il diploma sono il 34,7%, rispetto al 25% dei colleghi maschi.
Da un punto di vista territoriale la quota di occupati nelle regioni settentrionali e’ il 61,8%, nelle regioni centrali è il 54,5%, mentre in quelle meridionali è il 44,9% (dove si concentra anche la più alta percentuale di diplomati in cerca di lavoro 21,5% ).
Tra i giovani in possesso di una laurea è più o meno pari l’occupazione tra chi consegue una laurea magistrale o vecchio ordinamento e che ne ottiene una triennale, anche se con alcune differenze da sottolineare: i laureati dei corsi quinquennali o specialistici sono piu’ frequentemente impegnati in un lavoro continuativo iniziato subito dopo la laurea (sono infatti il 56,1% contro il 48,5% dei laureati triennali), mentre l’occupazione tra i laureati triennali inizia prima prima del conseguimento del titolo. Per i primi poi, i migliori risultati occupazionali si rilevano nei giovani provenienti dai corsi di ingegneria (l’81,3%), chimico-farmaceutico (73,7%) ed economico-statistico (65,7%). Secondo questi studi fanno più fatica a trovare lavori adeguati alla propria preparazione i laureati di medicina (24,2%) e in ambito giuridico (38,1%). Tra i triennalisti ottiene più facilmente un’occupazione chi proviene dall’ambito linguistico (56,8%), medico (55,7%), formativo (55,6%) e ingegneristico (55,1%); mentre diminuisce se si considera chi proviene dal campo geo-biologico (31,3 per cento), psicologico (32,2) e letterario (35,3). Al nord lavorano continuativamente il 66,3% di chi possiede un titolo di laurea magistrale e il 54,9% di chi possiede un titolo di laurea triennale; al centro, rispettivamente il 53,6 e il 45,9%, al meridione il 43,4% e il 34,7%.
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