Procrastinare: capirne i meccanismi per sconfiggerli

Avete presente quando avete un compito importantissimo da svolgere ma vi ritrovate immersi in azioni insignificanti ed inefficienti anziché rimboccarvi le maniche? Ci si riferisce a questo atteggiamento come procrastinare e potrebbe trattarsi della ragione per cui non hai ancora conseguito il successo che meriti.

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Procrastinare: una trappola fra te e i tuoi obiettivi

Da uno studio condotto nel 1997 in un’ Università di Cleveland, è emerso che procrastinare causa benefici a breve termine (in quanto rimandare il compito da svolgere gratifica immediatamente, seppur in maniera illusoria) ma causa a lungo termine stress e una tendenza ad ammalarsi più facilmente rispetto a chi  non procrastina. Si tratta dunque di un meccanismo controproducente dai benefici a breve termine ma dagli svantaggi a lungo termine, con un impatto importante nel mancato conseguimento di obiettivi e nel conseguente stress e bassa autostima che potrebbero derivare da un compito non adempito.

Data la diffusione di questo atteggiamento e soprattutto per via dei seri danni che potrebbe arrecare in diversi ambiti (da quello lavorativo, a quello scolastico, a quello delle relazioni), è stata strutturata la cosiddetta Matrice di Eisenhower, che prende il nome da Dwight David Eisenhower, presidente americano famoso per la sua produttività, convinto che le persone dovessero usare il proprio tempo facendo le cose che consideravano davvero importanti e autore della frase: 

Ciò che è importante raramente è urgente e ciò che è urgente raramente è importante

Alla base vi è dunque la necessità di distinguere fra ciò che è importante e ciò che non lo è. La Matrice di Eisenhower si basa proprio su questo concetto:

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Volendo riassumere il contenuto di questa matrice vediamo che:

  1. Se pianifichi un progetto con anticipo (quadrante 2) non ti ritroverai a dover agire con urgenza e agitazione in vista della scadenza del termine (quadrante 1);
  2. Nel quadrante 3 risiedono tutte quelle azioni che crediamo spetti a noi di svolgere, ma che in realtà possono essere benissimo delegate a terzi poiché non importanti;
  3. Tutto ciò che è superfluo, comprese le auto giustificazioni, le distrazioni e le attività banali che finiranno col farci piangere sul tempo trascorso e non più recuperabile, sono racchiuse nel quadrante 4.

Procrastinare: 5 consigli utili per iniziare ad agire e smettere di rimandare

Pare che alla base della procrastinazione ci sia uno scarso contatto con il sé futuro, cosa che porta il procrastinatore a ritenere che ciò che si rimanda oggi non avrà impatto nel tempo a venire. Tutto ciò è naturalmente errato. Oltre che di una scarsa capacità di gestire il tempo, procrastinare è una tendenza sintomatica anche del fatto che si ritiene che per svolgere un compito sia necessario trovarsi in uno stato emotivo positivo. Essere entusiasti sarebbe sicuramente ottimale e più proficuo, ma bisogna essere onesti con sé stessi e ammettereche anche se non si è proprio dell’umore adatto per fare una data cosa, la si deve fare e basta.

  1. Agire molto, pensare poco: Pensare con ansia al compito che dobbiamo svolgere, inevitabilmente lo ingigantisce. Risultato? Ostilità sempre maggiore verso ciò che c’è da fare sino al punto che iniziamo a procrastinare. Fai e basta, inizia, anche a piccoli passi ma parti da un punto e man mano procedi sino alla realizzazione completa del tuo obiettivo. Metti in stand-by quelle vocine che ti distolgono e agisci.
  2. Iniziare dalle cose più difficili: Sia che tu debba preparare un esame, organizzare un evento o preparare una cena, iniziare dalle cose più complicate ti farà guadagnare tempo a lungo termine e soprattutto farà in modo che tu possa affrontare a cuor leggero le azioni successive, dal momento che avendo già completato quelle più difficili, non ti restano che quelle più semplici.
  3. La vera sconfitta è non provarci: Spesso, fra le cause più frequenti legate al procrastinare c’è una paura di fondo di non farcela, di fare una figuraccia. C’è dunque un sentimento di insicurezza che mette i bastoni fra le ruote alla nostra autostima, facendoci uscire sconfitti da una battaglia a cui non abbiamo neppure partecipato. Abbandona dunque le insicurezze e canalizza tutte le tue emozioni verso il conseguimento dell’obiettivo, per quanto banale possa risultare è vero: non agire per paura di non farcela garantisce il fallimento, assicurato.
  4. Poniti al di sopra del tuo umore: Inutile girarci intorno, a volte i nostri impegni importanti sono davvero noiosi, preferiremmo tutti sorseggiare un cocktail in riva al mare piuttosto che doverci impegnare notevolmente. Ma questa è: bisogna mettere da parte il malumore e fare ciò che è necessario!
  5. Sii meno perfezionista: Spesso, anche la paura di non fare abbastanza bene può portare ad evitare di addentrarci nel lavoro e, dunque, a procrastinare. Sappi che se inizi con anticipo, avrai poi modo e tempo di migliorare e perfezionare il tuo compito, ma se rimandi sino al momento in cui la fretta sarà la tua unica compagna, non otterrai che un risultato mediocre, e non c’è prospettiva peggiore per un perfezionista!

 

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